Li ignavi ‘n Infernum/ Gli ignavi ne l’Inferno

ignavi

Questa è la mia poesia scritta in maccheronico-siciliano e in italiano a tema dantesco che è intitolata “Li ignavi ‘n Infernum”, “Gli ignavi nell’Inferno”:

LI IGNAVI ‘N INFERNUM

Comu visti…accussì cuntau…

quannu ‘n Infernum scinnìu…

cum Vergilium…de Alagheriis…

et…ca pavuram pruvannu…

di nuddu le parti pigghiaru…

chiddi…Dominus castiau…

et a chianciri tantu appiru.

GLI IGNAVI NE L’INFERNO

Come vide…così narrò…

quando ne l’Inferno scese…

con Virgilio…l’Alighieri…

e…che paura provando…

di niuno le parti pigliaron…

quelli…il Signor castigò…

e a pianger tanto ebbero.

Manco a dirlo, debbo ringraziare nuovamente la mia amica Eleonora, la quale mi ha ispirato la poesia.

Oramai, è ufficiale: Eleonora è la mia musa.

La nomino musa ufficiale.

Io la ringrazio, anche se (prima o poi) mi chiederà i diritti d’autore o di dividere questi ultimi con lei

Ora, tratto il tema della poesia.

Il tema dantesco è sempre molto attuale.

L’ignavia era già presente fin dai tempi del poeta fiorentino.

L’ignavia è ben presente ancora oggi.

Anzi, oggi più che mai, gli ignavi sono presenti.

Si tratta dell’atteggiamento di chi, per ignoranza, per timore, per un tornaconto o per quieto vivere, non schiera e non prende le parti di nessuno, spesso dissimulando le proprie posizioni.

Questo atteggiamento è ben presente anche tra la gente di oggi, la gente, come si dice qui nel Mantovano, la sta “dla banda dal furmenton”, ossia “dalla parte del granoturco”.

In pratica, questa gente sta con coloro che pensa essere conveniente sostenere o non prende una posizione precisa, così da seguire la corrente, seguendo la direzione che essa prende.

Fatemelo dire: questo atteggiamento mi fa schifo.

Infatti, nelle grandi cause, si deve prendere una posizione netta per non essere complici di chi commette dei crimini.

Si può essere complici di chi commette dei crimini anche tacendo su ciò che quest’ultimo ha fatto.

A buon intenditor…vanno poche parole.

/ 5
Grazie per aver votato!