I principi-vescovi che non si poterono rimuovere

Principi-vescovi
Eberhard von Holle, uno dei principi-vescovi che non poterono essere rimossi

Ieri, ho scritto della badessa Anna II Stolberg. Oggi, scrivo dei principi-vescovi del Sacro Romano Impero che non poterono essere rimossi.

Nel 1517, iniziò il moto luterano che provocò una frattura nella Chiesa e nel Sacro Romano Impero.

Nel 1555, con la Pace di Augusta, si riconobbe la Chiesa luterana e la possibilità di un principe tedesco di scegliere quest’ultima o di restare al cattolicesimo.

Per quanto riguardava i principi-vescovi, invece, in caso di conversione al luteranesimo la situazione era diversa.

Il principe-vescovo che si faceva luterano doveva lasciare il suo ufficio.

Si voleva mantenere la dominante cattolica nell’impero e si cercava anche di riunificare la Chiesa.

Tuttavia, laddove il luteranesimo si fece forte e vide l’adesione dei capitoli delle cattedrali, capitava che questi ultimi eleggessero un loro candidato.

All’inizio del moto luterano, non si aveva idea di chi fosse luterano e di chi no.

Così, il Papa confermava i vescovi eletti.

Però, capitava che il vescovo eletto si dichiarasse luterano dopo la conferma papale.

Un esempio fu il caso dei principi-vescovi di Lubecca .

La maggior parte dei vescovi eletti dal capitolo dopo il 1535 fu confermata dal Papa ma alcuni si dimostrarono non ortodossi.

Mi viene in mente il principe-vescovo di Lubecca Eberhard von Holle, il quale operò tra il 1562 e il 1586.

Egli (nell’immagine) fu definito dalla Curia romana “il mostro più feroce”.

Quando il protestantesimo fu organizzato e lo scisma da Roma fu ben definito, i protestanti non ricevettero più la conferma papale.

Perciò, furono definiti “amministratori”.

Anche se ai protestanti fu negata la conferma papale, gli imperatori potevano lo stesso investire i candidati come principi – attraverso un cosiddetto “indulto” (tedesco: Lehnsindult) – a causa delle alleanze e dei conflitti politici nel Sacro Romano Impero, allo scopo di guadagnare degli alleati per la causa imperiale.

Tuttavia, ci furono candidati protestanti che non ricevettero né la conferma papale né l’indulto ma che operarono come principi-vescovi e non furono rimossi.

Ciò fu dovuto alla debolezza del Papato e dell’impero di fronte ai nazionalismi.

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