I simboli rimossi

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Riprendo in parte l’articolo di stamani, facendo riferimento alla questione dei simboli che vengono sistematicamente rimossi.

Faccio ciò con questa foto che ho scattato ieri nel centro del borgo di Formigosa, frazione del Comune di Mantova, in Provincia di Mantova, e rifacendomi anche ai post pubblicati su Facebook da quell’adorabile cervello di nome Eleonora.

Quest’ultima mi tagga spesso nei suoi post…che mi piacciono veramente.

Mi stimola nella redazione di articoli simili a questo.

Guardate bene questa fotografia.

Non notate qualcosa di strano?

La facciata della casa gialla ha una nicchia vuota che prima aveva all’interno un bassorilievo o un affresco rappresentante un soggetto sacro come Gesù Cristo, la Madonna o un santo.

Oggi, quella nicchia è vuota e rappresenta ciò che è la società di oggi, una società che ha sempre meno simboli.

I simboli vengono spacciati per qualcosa di vecchio ed anacronistico e come tali debbono essere cancellati.

Questo è il pensiero di coloro che esprimono l’ideologia woke.

Si vuole creare una società artefatta e senza identità.

Per fare ciò, si deve distruggere la cultura della società esistente.

La distruzione dei simboli rientra in ciò.

Basta ricordare ciò che accadde nel 2020, quando i famosi Black Lives Matter negli Stati Uniti d’America ed i loro amici in Europa abbatterono le statue e insozzarono i monumenti.

Tutto ciò ebbe qualcosa di simbolico.

La volontà di certi gruppi politici e culturali sta nella distruzione dell’attuale società e nella creazione di una nuova società secondo il loro pensiero.

Del resto, una cosa del genere accadde anche in passato.

Pensiamo, per esempio, all’iconoclastia nei Paesi Bassi, quando ci fu il moto protestante nel XVI secolo, a ciò che accadde durante la Rivoluzione francese.

Da qui nasce, per esempio, anche l’idea della distruzione della famiglia.

Così, si censurano i libri, si abbattono i monumenti e si insozzano i dipinti.

Il fine è quello di distruggere una volte per tutte la nostra società e di crearne una nuova.

Questo sta avvenendo per la volontà di alcuni e per la trascuratezza e l’ignavia di altri.

A buon intenditor vanno poche parole.

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