Il Monte Fumaiolo, un monte di frontiera

Monte Fumaiolo

Ho già trattato la questione del Monte Fumaiolo, nel mio libro intitolato “La Via del Tevere“, il mio libro nel quale ho raccontato l’itinerario lungo il fiume Tevere, fiume che nasce da quella montagna.

Coi suoi 1268, il Monte Fumaiolo fa parte dell’Appennino tosco-romagnolo e si trova nel territorio comunale di Verghereto, in Provincia di Forlì-Cesena.

Oltre il Tevere, dallo stesso monte nasce anche il fiume Savio.

A differenza del Tevere, che passa attraverso Roma e sfocia nel Mar Tirreno, il Savio sfocia nel Mar Adriatico.

Il Monte Fumaiolo è un monte di frontiera, un monte storicamente importante.

Infatti, esso si trova in una regione storica chiamata Romagna toscana.

Questa regione storica è costituita da quindici Comuni che sono culturalmente romagnoli che dal XV secolo fecero parte prima della Repubblica di Firenze poi del Granducato di Toscana.

Anche dopo l’Unità d’Italia, la Romagna toscana continuò a fare parte della Toscana.

Essa era divisa in due zone, il Circondario di San Casciano e quello di Firenze.

Il primo constava di dodici Comuni (Bagno di Romagna, Galeata, Sorbano, Dovadola, Tredozio, Modigliana, Premilcuore, Portico e San Benedetto, Rocca San Casciano, Santa Sofia, Castrocaro e Terra del Sole e Verghereto) e il secondo era costituito dai Comuni di Palazzuolo sul Senio, Marradi, Firenzuola.

Nel 1923, un anno dopo la salita al potere di Benito Mussolini, accadde qualcosa di nuovo.

Romagnolo di Predappio, Mussolini decise di dare importanza alla sua terra, associandola a Roma.

Voleva proporsi come erede di Cesare.

Così, nel 1923, il duce decise di staccare il Circondario di San Casciano fu staccato dalla Toscana e aggregato all’Emilia-Romagna.

Invece, i restanti tre Comuni furono lasciati alla Toscana e oggi fanno parte della Città Metropolitana di Firenze.

Di conseguenza, il Monte Fumaiolo e le sorgenti del Tevere passarono alla Romagna.

Ora faccio una breve riflessione.

Oggi, si parla tanto di “antifascismo” del volere distruggere ciò che fu fatto dal fascismo.

Vista e considerata la storia, non sarebbe il caso di riaggregare alla Toscana i Comuni staccati da quest’ultima nel 1923?

Certo, ci sarebbe la questione del Comune di Sorbano, il quale fu aggregato a quello di Sarsina nel 1964.

Inoltre, non sarebbe da abbattere il monumento fatto costruire da Mussolini nel punto delle sorgenti del Tevere?

Sia chiaro, le mie sono domande retoriche.

Se si dovesse dare retta a coloro che vorrebbero cancellare ogni riferimento al fascismo anche dai libri di storia, la storia non sarebbe neppure raccontata.

Ergo, che piaccia o meno e a prescindere dal giudizio storico, politico e morale, il fascismo fa parte della nostra storia.

Così, il Monte Fumaiolo resta un monte di frontiera.

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