Il Natale cancellato

Natale

La città francese di Nantes ha cancellato il Santo Natale, com’è stato riportato ieri dalla trasmissione televisiva “Fuori dal Coro” e oggi dal quotidiano “Imola Oggi“.

Insomma, si è riproposto lo scenario descritto anche nel mio ebook “Politicamente corretto: Siamo alla fine della nostra civiltà?”.

L’amministrazione comunale di Nantes ha deciso di non mettere nessuna insegna luminosa né nessun addobbo natalizio per non offendere chi non è cattolico.

Siamo alle solite.

Per “non offendere gli altri”, noi cancelliamo le nostre tradizioni.

Gli altri, al contrario, non ci pensano due volte quando vogliono offendere noi.

I presepi vandalizzati anche qui in Italia sono un esempio di ciò.

La colpa è di tutti noi.

Noi non difendiamo le nostre tradizioni, Natale compreso.

Neppure questa Chiesa, che, di fatto in mano al no global comunista Luca Casarini, è troppo impegnata a pensare ai migranti clandestini e a benedire le coppie formate da persone dello stesso sesso, difende il Natale.

Basta pensare anche al famoso presepe con due mamme che il parroco di Mercogliano, un tal padre Vitaliano Della Sala, noto prelato no global.

Questo dimostra che (forse) i decreti del Concilio Vaticano II sono da rivedere.

Noi rischiamo di finire male come società.

Molti dei nostri giovani non sanno neppure cantare i canti natalizi storici, come “Adeste fideles“, “Astro del Ciel” e “Tu scendi dalle stelle”.

Non hanno neppure idea di cosa (anzi, di Chi) si sta per festeggiare.

Forse, anche le famiglie hanno una responsabilità di ciò.

Qui non si tratta solo di un fatto religioso ma anche di un fatto culturale.

Noi stiamo togliendo i simboli della nostra cultura.

Non si può più parlare di “Natale” ma di “Festa d’Inverno”, si tolgono i crocifissi e non si può più parlare di maschi e femmine, per non sembrare “patriarcali”.

Mentre si combatte il “patriarcato”, si vedono sempre più moschee e donne velate.

Questa è la morte della nostra società.

Noi non offendiamo gli altri ma offendiamo noi stessi.

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