Ci sono coloro che vorrebbero abolire il tema di italiano negli esami di Stato e, se una cosa del genere si facesse, non sarebbe un bene.
Ho trovato questo screenshot su Facebook.
Simonetta Agnello Hornby, nota avvocata italo-britannica, è stata categorica sul tema.
Ella ha detto: “Trovo sconvolgente che si voglia abolire il tema di italiano. Stiamo disimparando a scrivere. È importante che non disimpariamo anche a pensare“.
C’è un bell’articolo scritto da Simona Aiuti, sul sito “Italiani.it.
L’articolo riporta proprio la storia della dottoressa Agnello Hornby, la quale dall’Italia (precisamente, dalla mia cara Sicilia) emigrò in Inghilterra e conquistò Londra.
Purtroppo, l’avvocata sta dimostrando di essere una buona profetessa.
Basta pensare ai giovani oramai assuefatti da internet che non vanno in rete per fare ricerche e studi ed arricchirsi culturalmente.
Infatti, essi perdono il loro tempo nel guardare video che di culturale hanno ben poco.
Non voglio vantarmi ma voglio fare una considerazione.
Io uso molto internet ma lo uso per scopi culturali.
Per esempio, sono appassionato di storia inglese (e il mio ultimo ebook è la dimostrazione di ciò) e uso internet per trovare il materiale che mi serve riguardo a quell’argomento.
Ora, abolire il tema di italiano mi pare una scelta scellerata.
Una persona deve sapere leggere, scrivere e ragionare e il tema di italiano.
Il tema di italiano serve a valutare ciò e serve anche a mettere in moto quella voglia di imparare e di conoscere vari argomenti.
Molti giovani hanno perso la passione per la cultura.
Gli effetti di ciò si vedono.
Ottiene più visualizzazioni un video di Rita De Crescenzo o di Chef Ruffi (con tutto il rispetto per le persone in questione) che uno che, per esempio, tratta la storia dell’Italia.
Oltre a ciò, molti giovani non sanno scrivere correttamente.
Per esempio, usano molto gli emoji e meno le parole.
Questo fa cadere le braccia.
Dunque, il tema di italiano deve rimanere perché uno dei compiti della scuola è quello di trasmettere cultura e di insegnare a pensare alle future generazioni.