Intelligenza artificiale: una visione profetica?

intelligenza artificiale

Prendo spunto da questo sfogo scritto dall’amica Eleonora Serra su Facebook riguardo all’intelligenza artificiale:

It walle (t)

Leggo con estremo sbocco, quello sbocco da postumi di una tristissima, pessima ubriacatura, che l’itagghia, lider (parola albionica che non conosco) mondiale della transustanziazione diggitanale, offrirà presto a tutti gli schiavi civici volontari questa bizzarra seconda identità, It Wall-E (t), per l’appunto.

In sostanza, ma più in apparenza, questa seconda identità digitanale, da tenere sempre con sé in una applicazione digitanale, conserverà all’interno tutta la documentazione burocratica e le informazioni che ci riguardano, cosicché le interazioni non avverranno più tra esseri umani ma tra la nostra brava w ligia seconda identità digitanale e papà Stato, asetticamente, in silenzio, ma anche tra questa mostruosa copia clone telematica digitanale e terze identità digitanali.

Una lenta inesorabile deriva robotica in cui l’umanità potrà serenamente appendere l’anima al chiodo, sempre digitanale, e abbandonare la sua esistenza alle quiete onde della robotizzazione umanofaga.

Cosicché, per far fuori un’identità non utile, basterà cliccare un pulsantino coloratissimo“.

Lo sfogo di Eleonora è apparentemente comico, per le storpiature delle parole fatte ad arte, ma il significato più profondo è vero e ci deve indurre a fare una seria riflessione.

Come ho scritto anche in un articolo per “La Civetta“, l’uso massiccio dell’intelligenza artificiale sta portando l’umanità al declino.

Sia chiaro, non voglio incitare al luddismo.

Però, noi stiamo diventando succubi della tecnologia e dell’intelligenza artificiale.

Stiamo permettendo agli algoritmi di decidere per noi.

L’uomo di oggi ha a disposizione la tecnologia ma sta perdendo la capacità di pensare con la propria testa.

Si vedono masse di persone che stanno davanti ai loro telefonini e che leggono le notizie a loro somministrate, senza nessun senso critico.

Questa è la realtà e tutto ciò è molto triste.

Anzi, la questione non è solo triste ma è anche pericolosa.

Pensiamo, per esempio, ai molti lavori che non ci saranno più.

Basta pensare a quelli che vogliono sostituire i medici di base con dei computer in grado di fare delle diagnosi.

Oltre a ciò, un uso massiccio della tecnologia può portare anche una riduzione della libertà.

Per esempio, in Cina vi è il China’s Social Credit System, un sistema digitale col quale si monitorano le persone in ogni aspetto della loro vita e chi è giudicato come moralmente depravato dagli algoritmi del sistema rischia delle pesanti punizioni, tra le quali vi è anche la chiusura del conto in banca.

Il ridurre la propria vita ad un applicazione di un cellulare è pericoloso.

Infatti, non avere quell’applicazione comporterà la morte civile, con la conseguente perdita di tutti i diritti?

Forse, sarà questo il “marchio della Bestia” di cui narra l’Apocalisse?

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