La Befana simbolo della fine di un ciclo

Befana

Qui a Roncoferraro, in Provincia di Mantova, ogni 6 gennaio, si faceva il rogo della Befana, manifestazione organizzata dal Comitato Manifestazioni Roncoferraro.

La foto è stata presa dal blog di tale associazione, della quale sono il segretario pro-tempore.

L’ultima edizione di tale manifestazione fu quella del 6 gennaio 2020.

Dopo arrivò il Covid.

Come ho scritto in un precedente articolo, nell’Epifania vi è molto simbolismo.

Anche la Befana ha un suo simbolismo.

Di solito, la figura della Befana è quella di una vecchia che porta doni ai bimbi buoni e carbone a quelli cattivi.

Così dice la tradizione.

Ho già scritto di tale figura quando ho commentato la mia poesia che è stata menzionata al premio letterario Cesarin der Viviani.

Secondo alcune tradizioni, la Befana altro non rappresenterebbe che la chiusura di un ciclo e l’inizio di quello successivo.

Guarda caso, i roghi che si fanno qui nel Mantovano (e non solo) nel giorno dell’Epifania rappresentano proprio la fine dell’anno vecchio (con tutte le sofferenze portate da esso) e l’inizio di quello nuovo.

Dunque, si celebra la fine di un ciclo e l’inizio di quello successivo.

Pensiamo, per esempio, all’agricoltura.

Dopo Natale, le giornate iniziano ad allungarsi, piano piano.

Così, si riparte il lavoro nei campi.

Una volta, queste tradizioni erano molto più sentite di oggi.

Dunque, la Befana è un simbolo e (come tale) deve essere difeso.

Infatti, come ho scritto anche su “Italia chiama Italia“, non si uccide un popolo con le bombe ma togliendogli la lingua e la cultura.

Questo è un dato di fatto ed è bene tenere conto di ciò.

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