La Cappella Palatina di Aquisgrana, il sogno “romano” di Carlo Magno

Cappella

Oggi, la Cappella Palatina di Aquisgrana fa parte della cattedrale di quella città tedesca denominata anche Aix-la-Chapelle.

Un tempo, però, essa era parte del palazzo di un sovrano, il re dei Franchi e sacro romano imperatore Carlo Magno (2 aprile 742-28 gennaio 814).

L’edificio era la cappella del palazzo di quel re che nella notte di Natale dell’800 divenne imperatore del Sacro Romano Impero.

La Cappella Palatina fu costruita secondo i canoni “romani” , i canoni dell’arte “romana” conosciuta al tempo di Carlo Magno, l’arte bizantina.

Il modello fu quello della basilica di San Vitale di Ravenna.

All’interno della chiesa si vedono i mosaici.

I mosaici attuali sono del XIX secolo e sono in stile neobizantino.

In precedenza, la cupola era decorata da mosaici bizantini raffiguranti Cristo attorniati da ventiquattro anziani.

I marmi e le cupole della cappella furono prelevati da Treviri, Ravenna e Roma.

La piante dell’edificio è ottagonale.

Il numero otto simboleggia l’Infinito.

Nella parte ovest della tribuna vi è il trono di Carlo Magno.

Esso domina sull’altare maggiore dedicato alla Vergine Maria, posto nel deambulatorio.

A est domina l’altare di San Pietro, il quale è posto nell’abside quadrangolare.

Nella concezione di Carlo Magno l’edificio dava un messaggio chiaro: l’imperatore era novello Augusto o un novello Costantino I.

Egli era superiore al Papa ed era l’unico mediatore tra Dio e il popolo.

In poche parole, volle rifarsi allo schema costantiniano, sognando di restaurare l’antico impero in Europa.

Non ci riuscì.

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