L’Alto Adige è Italia, con buona pace di tutti!

Alto Adige

Può piacere o meno ma una cosa deve essere detta senza se e senza ma: l’Alto Adige è territorio italiano.

Anche il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha fatto bene a ricordare che l’Alto Adige è territorio italiano e il suo partito, Fratelli d’Italia, lo ricorda sempre.

Il partito critica la politica altoatesina, per esempio, sulla questione dei toponimi.

Al di là di ciò che dice la politica, quel territorio fa parte dell’Italia e certe scelte della politica altoatesina lasciano sbigottiti.

Infatti, l’amministrazione locale ha deciso di dare priorità ai toponimi tedeschi a scapito di quelli italiani.

Che piaccia o meno l’Alto Adige è territorio italiano.

Certo, è un territorio italiano di frontiera, nel quale coesistono una comunità tedescofona, una di lingua ladina ed una italofona, ma è sempre un territorio italiano.

Lo dicono la storia e la geografia.

La foto qui sopra è di riproduzione di una mappa dell’Italia augustea (di epoca romana) che mostra chiaramente tanta parte del territorio altoatesino come parte dell’area italiana e non del Norico, il quale si trovava nel territorio che oggi fa parte dell’Austria.

Anche Napoleone Bonaparte, nel 1810, riconobbe il territorio altoatesino come parte del Regno d’Italia.

Geograficamente, il confine tra la regione italiana e quella alpina (la regione naturale che mette insieme Austria, Liechtenstein e Svizzera) si trova nello spartiacque del Brennero.

Tutto ciò che si trova a sud di tale spartiacque è nostro.

Solo un pezzetto molto piccolo dell’Alto Adige, la testata della valle del fiume Drava, si trova al di là di tale spartiacque e fa parte della regione alpina.

Il resto è territorio pienamente italiano, geograficamente e in parte anche culturalmente.

Anche le comunità presenti sono molto antiche.

Il capoluogo, la città di Bolzano, è a maggioranza italofona, com’è italofona la zona della valle del fiume Adige.

Comunità italofone sono presenti anche in altre città importanti, come Bressanone e Merano.

In questi anni, certe politiche hanno penalizzato non poco gli italofoni.

Per esempio, si vuole che l’Alto Adige sia chiamato “Sudtirol” e (nella forma italianizzata) “Sud Tirolo”. 

Sono stati cancellati i toponimi italiani, a vantaggio di quelli tedeschi.

Si deve prendere atto del fatto che quel territorio abbia un’identità tedesca, una ladina ed una italiana e che queste tre identità debbano avere pari dignità agli occhi della legge e della società.

Se durante il fascismo si cercò di cancellare l’identità tedesca (anzi, tirolese) oggi sembra che si voglia eliminare l’identità italiana, anche se con metodi diversi.

Questo non può essere accettato perché è antistorico.

Si debbono mettere dei paletti a certe spinte che puntano di fatto a staccare quella porzione di territorio italiano dal resto dell’Italia. 

Purtroppo, negli anni sono state permesse troppe cose a danno dell’identità italiana del territorio altoatesino.

I cittadini di lingua tedesca hanno tutto il diritto di sentirsi “sudtiroler”  e di chiamare la loro terra “Sudtirol” e la città capoluogo “Bozen” come quelli di lingua italiana hanno tutto il diritto di sentirsi “altoatesini” e di chiamare la loro terra “Alto Adige” e la città capoluogo “Bolzano”.

Nel XIII secolo, il capoluogo era conosciuto in italiano antico con il nome di “Bolgiano”. 

Dunque, l’italiano era parlato da molto tempo in quelle zone. 

Del resto, l’Italia riconosce alle minoranze i sacrosanti diritti. 

Solo riconoscendo ciò ci potrà essere una pacificazione.

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