In Galles vi è un reperto interessante che è ancora oggi oggetto di dibattito. Il reperto è la coppa di Nanteos.
Tale coppa si trovava nella Nanteos Mansion, un’antica corte di campagna che si trova ad Aberyswyth, per l’appunto in Galles.
Si tratta di un recipiente fatto di legno d’olmo che oggi si trova nella Biblioteca Nazionale del Galles.
Il recipiente è una ciotola poco profonda di legno duro, senza manici, con un piede piatto e largo.
Originariamente sarebbe stata alta 10 cm, con un diametro di 12 cm, anche se nel corso degli anni fu ampiamente danneggiata e oggi della ciotola rimane poco meno della metà.
Per alcuni, la coppa di Nanteos altro non sarebbe che il Santo Graal.
Stando alla tradizione, San Giuseppe d’Arimatea portò il Santo Graal nel sito che poi fu occupato dall’abbazia di Glastonbury.
I monaci dell’abbazia custodirono la reliquia fino al XVI secolo.
Nel settembre del 1539, l’abbazia di Glastonbury fu soppressa per ordine di re Enrico VIII.
I commissari regi della Chiesa giunsero all’abbazia senza preavviso e spogliarono il complesso monastico.
I monaci furono dispersi.
L’abate Richard Whiting fu condannato a morte.
Proprio un gruppo di monaci dell’abbazia portò con sé la coppa e, stando alla leggenda, l’avrebbe portata a Nanteos.
Lì sarebbe stata custodita fino al 1878.
Tuttavia, alcune fonti storiche smentirebbero questa tesi.
Infatti, la coppa fu scoperta nel 1878 e non vi sono molte fonti precedenti a quell’anno che ne parlano.
Per contro, però, deve essere detto anche che con la dissoluzione dei monasteri molti libri andarono perduti.
Molti dei libri portati via da commissari regi erano quelli che dovevano servire a giustificare le politiche religiose di re Enrico VIII.
Altri libri, purtroppo, andarono perduti.
Secondo alcune delle poche fonti, la coppa avrebbe anche poteri curativi per chi beve da essa.
Gli esperti della Commissione reale sui monumenti storici del Galles esaminarono la coppa nel 1977 e conclusero che essa fu fatta nel Basso Medioevo con legno dell’olmo montano.
Tuttavia, il fascino di quella reliquia resta.