Thomas Howard, IV Duca di Norfolk, un caso di dissimulazione con riluttanza

Thomas Howard

Parlando con l’amica Eleonora Serra, mi è venuta in mente questa riflessione che ha per protagonista Thomas Howard, il IV Duca di Norfolk.

Nato il 10 marzo 1536, Thomas Howard visse il periodo travagliato dello Scisma anglicano e vide passare i regni di re Enrico VIII, di re Edoardo VI, della regina Maria I e della regina Elisabetta I.

Proprio sotto il regno di quest’ultima, egli fu condannato a morte per il famoso complotto Ridolfi e la condanna fu resa esecutiva il 2 giugno 1572.

Nipote del III Duca di Norfolk, che si chiamava anche lui Thomas, e figlio del conte di Surrey Henry, crebbe senza padre.

Infatti, il conte di Surrey fu condannato a morte da re Enrico VIII il 19 gennaio 1547.

Suo nonno, invece, si salvò per la morte del sovrano, la quale avvenne il 28 gennaio 1547.

Fu educato dal martirologista protestante John Foxe.

Thomas Howard fu il simbolo vivente di quell’epoca travagliata.

Cattolico per convinzione intima, ricevette un’educazione protestante per evitare problemi.

Quando la regina Maria I morì (nel novembre 1558) e salì al potere Elisabetta, il protestantesimo vinse definitivamente.

Thomas dovette piegarsi ed accettare formalmente la nuova religione ma intimamente rimase cattolico.

Cercò di sostenere la causa della regina di Scozia Maria Stuarda (la quale aveva anche dei diritti sul trono inglese) e per questo pagò con la vita.

Il dovere fingere di sostenere un’idea, aderendo formalmente ad essa per non avere problemi, è qualcosa di veramente brutto.

Ora, provo a fare una riflessione sui giorni nostri.

Penso, per esempio, alla questione del vaccino anti-Covid.

Tanti si sono fatti somministrare il vaccino anti-Covid non per convinzione ma per poter continuare a lavorare o per altre questioni della vita.

Quando qualcuno diceva a loro che forse quel vaccino non era sicuro, gli esaltati dicevano che non era vero e attaccavano anche offendendo sul personale.

Io stesso ne so qualcosa.

Quando dicevo che qualcosa non mi convinceva venivo attaccato.

Io ho preso due dosi, per la questione lavorativa e perché sono stato di fatto lasciato solo da molti di coloro che consideravo come amici.

Gli amici erano veramente pochi.

Mi veniva detto di vaccinarmi perché avrei potuto creare problemi ad altri più fragili di me.

Vedevo persone a me vicine che si vaccinavano con convinzione, come se ciò fosse stata la missione della loro vita.

Di fronte a ciò, io sono stato lasciato solo.

Ho preso le due dosi con una certa riluttanza.

Venivo attaccato per avere messo in dubbio il vaccino.

Quando ho cominciato ad avere problemi di salute dopo la seconda dose e ho detto basta, mettendomi contro mezzo mondo.

Se mi avessero imposto il Green Pass anche per andare a messa avrei rinunciato anche a quest’ultima.

A quel punto, però, non avevo più niente da perdere, visto che il contratto di lavoro era anche scaduto.

Penso che il duca Thomas Howard abbia fatto lo stesso.

Quando sentì di non avere più nulla da perdere prese una decisione contro la regina Elisabetta I.

Così, pagò ciò con la morte ma almeno morì libero.

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