La regina Elisabetta I e l’uniformità religiosa

regina Elisabetta

Riprendo il tema dell’articolo di ieri, riguardo alla politica religiosa della regina Elisabetta I d’Inghilterra, una politica che ebbe fortuna.

La regina Elisabetta I fu incoronata nel gennaio 1559.

In quell’occasione, l’arcivescovo di Canterbury non era presente.

Infatti, il cardinale Reginald Pole morì il 17 novembre 1558, poche ore dopo la regina Maria I.

Dunque, la sede di Canterbury era vacante.

L’arcivescovo di York Nicholas Heath si rifiutò di incoronare Elisabetta, come anche gli altri vescovi.

I vescovi non parteciparono all’incoronazione della nuova regina perché ella nacque in un matrimonio non valido (dato che il Papa non annullò la precedente unione tra re Enrico VIII e Caterina d’Aragona) e perché era protestante.

Questo fece emergere la divisione nel regno.

Ad incoronare Elisabetta fu il vescovo di Carlisle Owen Oglenthorpe, una figura di secondo piano, ma la Comunione fu celebrata dal di lei cappellano.

Nel 1559, il Parlamento fu riunito per decidere la situazione religiosa dell’Inghilterra.

I vescovi furono contrari al protestantesimo e anche molti pari laici furono contrari.

Tuttavia, vi erano delle sedi episcopali vacanti e ci furono degli intrighi politici.

Infatti, il vescovo di Lincoln Thomas Watson e quello di Winchester John White furono arrestati e imprigionati nella Torre.

Il vescovo di Durham Cuthbert Tunstall e quello di Saint Asaph Thomas Goldwell non furono convocati in Parlamento per limiti di età.

Elisabetta era calvinista ma accettò un compromesso col cattolicesimo per realizzare il suo desiderio.

Così, mantenne la Successione apostolica, l’episcopato e l’uso di paramenti sacri per rassicurare i più tiepidi tra i conservatori.

Questo permise alla regina Elisabetta I di rompere col Papato, di prendere il controllo della Chiesa inglese e di ripristinare molte delle modifiche in senso protestante già implementate dal fratellastro, re Edoardo VI.

I vescovi che non accettarono la nuova condizione furono rimossi o si dimisero.

Sempre nel 1559, la regina convinse il cappellano di sua madre, Anna Bolena, ad accettare l’incarico di arcivescovo di Canterbury.

Effettivamente, questa decisione di Elisabetta ebbe successo.

In primis, Elisabetta regnò per quarantatré anni, contro i cinque della sorellastra cattolica Maria.

Inoltre, Elisabetta riuscì anche ad impedire agli Spagnoli di re Filippo II (suo ex-cognato) di rovesciare il protestantesimo, con la vittoria inglese contro l’Invencible Armada nel 1588.

I cattolici che frequentavano le funzioni anglicane si fusero col resto della popolazione.

Le persecuzioni e fecero il resto.

Così, i cattolici vennero messi in minoranza e la regina ottenne l’uniformità religiosa.

Ovviamente, invito a leggere il mio ebook intitolato “Il totalitarismo inglese del XVI secolo“.

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