La Cornovaglia e re Edoardo VI

Cornovaglia

Ho già scritto della Rivolta del Prayer Book del 1549, la rivolta scoppiata in Cornovaglia contro le politiche religiose implementate durante il regno di re Edoardo VI.

Gli abitanti della Cornovaglia erano ostili alla nuova messa in inglese e ai cambiamenti di stampo protestante imposti dalle autorità.

Essi parlavano il cornico e la nuova messa era in inglese.

L’arcivescovo di Canterbury Thomas Cranmer domandò il motivo per cui gli abitanti della Cornovaglia dovessero essere offesi dalle celebrazioni religiose in inglese (e non in cornico), quando in precedenza si svolgevano in latino, lingua che essi parimenti non capivano.

La Cornovaglia era (e tuttora è) una terra di tradizioni.

Tale terra fu legata a re Artù e al suo mito.

Gli Inglesi erano discendenti degli Angli, dei Sassoni e degli Juti, genti germaniche giunte in Britannia nel V secolo DC.

Gli abitanti della Cornovaglia, invece, erano discendenti dei Britanni.

Quella parte dell’allora Britannia rimase un po’ fuori dalle principali correnti della romanizzazione.

Infatti, le principali vie di comunicazioni arrivavano fino ad Isca Dumnoniorum, l’attuale Exeter.

Dunque, quelle genti resistettero anche al dominio romano, il quale le tollerava.

La scelta che Londra fece di imporre la liturgia inglese non fu presa solo come un fatto religioso ma anche come un fatto politico e culturale dagli abitanti della Cornovaglia.

Sul piano religioso, essi si sentivano cattolici, nonostante lo scisma implementato da re Enrico VIII nel 1534.

Infatti, essi chiedevano almeno il ritorno all’antica liturgia e ai Sei Articoli enriciani, se non il ripristino dei legami con Roma.

Sul piano culturale, gli abitanti della Cornovaglia percepivano la nuova liturgia in inglese come una minaccia alla loro cultura.

Per finire, vi era la questione politica.

La nuova situazione religiosa ebbe anche un riverbero politico perché essa venne vista dalle genti di quella parte dell’isola come un atto di una volontà di egemonia del sovrano britannico (che, in realtà, fu insignificante, vista la tenera età) e del potere di Londra.

Dunque, benché fosse stata apparentemente pertinente, la domanda posta da Cranmer fu la dimostrazione della superficialità che quel prelato ebbe nel trattare la questione.

Infatti, Cranmer non capì le ragioni profonde di quelle persone.

Non si mise nei loro panni.

Certo, il latino non era la lingua di quelle persone ma Cranmer non capiva che la religione era diventata un aspetto della cultura e dell’identità di quel popolo.

In pratica, gli abitanti della Cornovaglia fecero ciò che fecero gli Irlandesi, con la differenza che fu nel fatto che questi ultimi fossero riusciti nel loro intento.

Infatti, l’Irlanda rimase cattolica.

Da tutto ciò nacque la rivolta delle genti di Cornovaglia, una rivolta che fu sedata nel sangue.

/ 5
Grazie per aver votato!