La massoneria arrivò in Italia nel 1723, quando fu fondata la loggia “Fidelitas” nel paese di Grifalco, il Calabria.
Nel 1728, fu fondata a Napoli la Perfetta Unione, la prima loggia regolarmente riconosciuta dalla Gran Loggia d’Inghilterra.
Dopo un editto emanato nel 1775 da re Ferdinando IV di Borbone, le logge massoniche furono espulse dal Regno di Napoli.
Il principe di Caramanico Francesco d’Aquino fu Maestro Venerabile della Well Chosen Lodge, numero 444 della Gran Loggia d’Inghilterra.
Alla massoneria inglese fu legata quella che si sviluppò a Firenze nel 1731.
Ben presto, la loggia fiorentina vide l’adesione di intellettuali locali.
Tra questi merita una citazione Tommaso Crudeli.
Originario di Poppi, in Provincia di Arezzo, il giurista e poeta Tommaso Crudeli fu arrestato perché accusato di appartenere alla massoneria e fu incarcerato e torturato nel 1739.
Confinato a Poppi, dalla quale non poteva muoversi senza il permesso del Sant’Uffizio , Crudeli scrisse fino alla sua morte, la quale avvenne nel 1745.
Egli fu l’ultima vittima toscana dell’Inquisizione.
Crudeli è considerato un “protomartire” della massoneria.
Con la bolla “In eminenti”, nel 1738, Papa Clemente XII condannò l’appartenenza a logge massoniche.
Non fu un caso tutto ciò.
La bolla fu scritta dopo incidente a Firenze.
La loggia fiorentina era costituita da inglesi anglicani.
Dunque, la Chiesa vide una minaccia in ciò.
Erano gli anni nei quali si stavano diffondendo le idee dell’Illuminismo, le quali nacquero proprio nella “perfida Albione”.
La Chiesa viveva una situazione di debolezza, dopo la forza ed il vigore del periodo della Riforma cattolica.
La Toscana fu un luogo di forte presenza inglese.
Avere una presenza inglese (dunque, protestante) non lontano da casa propria non fu il massimo della vita per il Papa.
Addirittura, Roma temeva che ad un certo punto i massoni inglesi iniziassero anche i monaci, in barba a ciò che diceva il Papa.
Da ciò, nacque la posizione della Chiesa sulla massoneria.