L’Impero Romano e la crisi iniziata prima del Cristianesimo

Impero Romano

Molti attribuiscono la crisi dell’Impero Romano all’avvento del Cristianesimo ma la storia dice una cosa completamente diversa.

Un esempio di coloro che attribuirono il declino dell’Impero Romano al Cristianesimo fu Edward Gibbon (1737-1794).

In realtà, l’impero andò in crisi molto prima dell’avvento del Cristianesimo.

L’avvento del Cristianesimo iniziò nel 313, con l’Editto di Milano.

La crisi dell’impero cominciò nel 235, dopo la morte (anzi, l’uccisione) dell’imperatore Alessandro Severo.

Infatti, la politica imperiale divenne instabile.

L’imperatore dipendeva di fatto dalle legioni dell’esercito e ciascuna legione puntava a fare diventare imperatore il proprio generale.

Questo creò un periodo di anarchia militare tra il 235 e il 284.

L’esercito nominava e deponeva gli imperatori a suo piacimento.

Vi era una forte corruzione negli apparati imperiali.

L’impero si lacerò.

La Gallia e la Siria finirono sotto i governi di Pio Tetrico e Zenobia.

La Dacia (l’attuale Romania) divenne indifendibile nel 274 cadde nelle mani dei Goti.

Solo con l’imperatore Aureliano (214 o 215-275) ci fu una ripresa per Roma.

Con l’imperatore Diocleziano (244-313) ci fu una riforma dell’impero con la tetrarchia.

Infatti, un impero così esteso non poteva essere governato da un solo uomo.

Così, esso divenne dapprima una diarchia, con Diocleziano a Oriente e Massimiano a Occidente.

Diocleziano e Massimiano furono i due augusti.

Ciascuno dei due augusti scelse di farsi affiancare da un collaboratore detto cesare.

Galerio fu il cesare d’Oriente al fianco di Diocleziano a Sirmio, nell’attuale Serbia, e Costanzo Cloro fu il cesare d’Occidente al fianco di Massimiano a Treviri, nell’attuale Germania.

Diocleziano divenne noto anche per le numerose persecuzioni contro i cristiani.

Non fu un caso il fatto che i cristiani fossero perseguitati così duramente in quel periodo.

Le persecuzioni ai danni dei cristiani furono particolarmente dure nei periodi di crisi.

Nel 305, Diocleziano abdicò.

Lo stesso fu fatto da Massimiano.

Nel 306, Costanzo Cloro morì a Eburacum, l’attuale città inglese di York.

Gli succedette suo figlio, Costantino.

Il Senato di Roma proclamò imperatore Massenzio (278-312) ma contro questi ci furono Galerio, Costantino e Licinio.

Galerio morì nel 311.

Costantino affrontò Massenzio a Roma, presso Ponte Milvio, nel 312.

Lì, Costantino ebbe una visione di una croce che gli promise la vittoria se avesse adottato il Cristianesimo.

Così, fece mettere il monogramma di Cristo sugli scudi dei suoi soldati e sconfisse Massenzio e divenne imperatore d’Occidente.

Nel 313, Costantino promulgò l’Editto di Milano, col quale liberalizzò il Cristianesimo.

Nel 325, egli eliminò Licinio, prendendosi anche l’Oriente.

Il resto è storia nota.

A vedere tutti i passaggi storici, possiamo dire che la crisi dell’Impero Romano venne prima dell’avvento del Cristianesimo.

Ho già scritto di alcune delle cause di ciò.

Tra l’altro, a partire dal III secolo, molti giovani non volevano entrare nell’esercito.

Così, si arruolarono elementi barbari, i quali non sempre garantivano fedeltà contro altre popolazioni barbare.

Questo si vide nell’Impero Romano d’Occidente del V secolo, con generale Ricimero.

Questa è un’altra storia.

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