Marco Polo, un esploratore e sognatore

Marco Polo

Ringrazio l’amico Morris Sonnino che mi ha segnalato un articolo di Giordano Tedoldi su “Libero” che tratta la storia di Marco Polo.

A 700 anni dalla sua morte, Marco Polo fa parlare ancora di sé.

Infatti, la sua opera, intitolata “Il Milione”, è stata ritradotta proprio da Tedoldi e tale versione uscirà.

Essa sarà pubblicata dalla casa editrice Marsilio.

Marco Polo (1254-8 gennaio 1324) fu un viaggiatore.

Egli arrivò fino in Cina.

Era un mercante.

Dunque, era un uomo dedito al commercio.

Però, aveva qualcosa in più rispetto ai semplici mercanti.

Era un viaggiatore, un uomo che voleva conoscere i popoli che incontrava e che voleva imparare ogni cosa.

Viaggiare aiuta a farsi una maggiore cultura.

Questo lo so anch’io.

Però, l’esploratore veneziano era veramente un uomo che andava oltre anche quei limiti che la maggioranza delle persone del suo tempo non superavano.

Infatti, Polo era un sognatore.

Sapeva essere razionale ma non era un razionalista, una persona che della ragione faceva un culto o un idolo.

Così, poteva affrontare i suoi viaggi portando ciò che apprendeva nel cuore.

Forse, anche tante persone del giorno d’oggi avrebbero qualcosa da imparare da un personaggio come Marco Polo.

Oggi, c’è troppo razionalismo.

Non c’è più nemmeno la religione.

Si pensa solo al lavoro (che, per carità di Dio, è importantissimo ma non è tutto) e si è materialisti.

La cultura è vista come qualcosa che contrasta con l’idea lavoro, quando non deve essere così.

Si può essere un ottimo lavoratore ed una persona amante della cultura.

Invece, sembra che l’andazzo di oggi vada in un’altra direzione.

Anzi, la cultura è vista con fastidio e si fa quasi apologia della crassa ignoranza.

Quindi, un libro come “Il Milione” dovrebbe essere rivalutato.

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