Questa è la mia poesia (scritta in maccheronico-siciliano e in italiano) che è intitolata “Morti Georgii Ducis”, ossia “La morte del duca Giorgio”:
MORTI GEORGII DUCIS
Regis sanguis appi…
iddu, Clarensis Georgius duca,
dâ Blanca Rosa ca fu…
et a lu novu re juramentu…
accussì iddu pristau…
ma poscia pì tradimentu…
culpam mischinu pigghiau…
et affucatu ‘n cupam et briacu…
morti iddu attruvau.
MORTE DE ‘L DUCA GIORGIO
Di re ‘l sangue ebbe…
egli, Giorgio duca di Clarence,
de la Bianca Rosa che fu…
e al novo re giuramento…
così egli prestò…
ma poscia per tradimento…
la colpa poveretto pigliò…
e affogato in una botte e briaco…
la morte egli trovò.
Questa poesia è dedicata al duca di Clarence Giorgio Plantageneto (21 ottobre 1449-18 febbraio 1478).
Egli svolse un ruolo importante durante la Guerra delle Due Rose (1455-1485).
Il duca Giorgio era figlio del II duca di York Riccardo e di Cecilia Neville ed era fratello di due re, Edoardo IV e Riccardo III.
Nel 1461, re Enrico VI fu deposto.
Re Enrico VI era della dinastia dei Lancaster, gli avversari degli York e salì al trono proprio Edoardo, fratello di Giorgio, il quale divenne re col nome di Edoardo IV.
Tuttavia, ci furono delle manovre per fare fuori Edoardo e queste manovre furono condotte dal conte di Warwick, suocero di Giorgio.
Il conte cercò di rimettere sul trono Enrico VI ma non riuscì e cadde.
Giorgio si riconciliò col fratello e grazie allo jure uxoris divenne anche conte di Warwick.
Purtroppo, la storia non finì lì.
Giorgio ebbe dei figli dalla moglie Isabella ma l’ultimo parto fu fatale a quest’ultima.
Tra i figli di Giorgio, debbono essere ricordati il XVII di Warwick Edoardo (25 febbraio 1475-28 novembre 1499) e la Beata Margherita Pole (14 agosto 1473-27 maggio 1541).
Dopo la morte della moglie, la salute del duca iniziò a declinare.
Accusò una serva di avere avvelenato sua moglie.
Tuttavia, i mali del duca non finirono.
Dopo essersi visto rifiutare dal re (e fratello) Edoardo IV la proposta di sposare Maria di Borgogna, fu sospettato di complottare contro la corona.
Fu arrestato, processato e condannato a morte.
La sentenza fu eseguita in segreto ma girò una voce secondo la quale il duca sarebbe stato annegato in una botte di vino Malvasia.
Questa diceria fu presa da William Shakespeare per la tragedia “Riccardo III”.