Palermo islamica, un mito da sfatare

Dal IX secolo all’XI, la Sicilia fu un dominio arabo e fu sottomessa all’Islam. Palermo fu capitale di un emirato.

Si parla tanto di una Sicilia islamica avanzata per l’epoca, una Sicilia nella quale tutti, musulmani, cristiani ed ebrei, convivevano in pace.

In realtà, questo mito di una Palermo capitale di una sorta di isola di pace deve essere in buona parte sfatato.

Certamente, gli Arabi introdussero in Sicilia nuove colture e nuove tecnologie.

Però, non è tutto oro ciò che luccica.

Prima di tutto, coloro che non si convertivano all’Islam dovevano pagare una tassa chiamata Jiziya

Durante il dominio arabo, i vescovati furono di fatto soppressi.

La cattedrale di Palermo fu convertita in moschea.

I cristiani potevano tenere le loro chiese e potevano ristrutturarle ma non dovevano essere più alte delle moschee.

Inoltre, non si potevano costruire nuovi luoghi di culto non musulmani.

La conquista dell’isola è presentata come pacifica.

In realtà, non fu così.

Per esempio, Siracusa cadde il 21 maggio 878.

Il generale arabo Giafar ibn Muhammad prese la città col suo esercito e massacrò ben 5.000 abitanti.

I sopravvissuti furono deportati e ridotti in schiavitù e furono riscattati molti anni dopo.

Anche la caduta di Rometta, l’ultima roccaforte bizantina e cristiana della Sicilia, in Provincia di Messina, non fu certo incruenta.

La caduta di Rometta avvenne nel 965.

Tra i cristiani ci furono grosse perdite.

Sebbene i precedenti governanti bizantini non fossero stati bravi nel fare il loro mestiere, viste anche le tassazioni imposte ai Siciliani, deve essere ricordato che la Sicilia fu conquistata con la forza dagli Arabi.

I Siciliani non si consegnarono agli Arabi di loro spontanea volontà.

Nel 962 il generale Ahmad assediò e distrusse Taormina, vendendo l’intera popolazione come schiavi e colonizzando l’area con reinsediamenti musulmani.

A Palermo e in altre città, i non musulmani dovevano indossare segni distintivi.

Quando un musulmano e un cristiano erano in strada, il secondo doveva cedere il passo al primo.

Inoltre, Palermo cedette anche a causa di una pestilenza nell’831 ma la conquista araba della Sicilia non fu facile.

I Siciliani fecero una strenua resistenza e la pagarono.

L’esempio di Siracusa (che ho citato prima) è calzante.

Dunque, stiamo molto attenti nel trattare la storia.

In questi giorni, leggo sui social network commenti e post nei quali si esalta tanto l’Islam come esempio di pace.

Per una certa parte di quel mondo musulmano di cui tanto si parla, la pace può essere ottenuta solo se chi non è musulmano è sottomesso o se se ne va dai suoi territori.

Invece, una vera situazione di tolleranza in Sicilia si trovò con l’arrivo dei Normanni, nel 1091, un popolo cristiano.

Sotto il periodo normanno, cristiani (greco-bizantini e latini), ebrei e musulmani vissero in pace.

Tutto ciò fu un caso?

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