Re Enrico VIII peccò di insipienza…col protestantesimo

Re Enrico VIII peccò di insipienza (per non dire di stupidità) col protestantesimo. Questo deve essere ricordato come un dato di fatto.

Nel 1534, re Enrico VIII staccò la Chiesa inglese da Roma non per un’adesione al protestantesimo a livello di convinzione ma per rafforzare il suo potere e la sua egemonia e per poter annullare il matrimonio con Caterina d’Aragona e sposare Anna Bolena.

Nel fare ciò, però, il monarca (28 giugno 1491-28 gennaio 1547) non tenne conto di alcune questioni.

Infatti, egli fece ciò basandosi su un inganno architettato da Thomas Cromwell, il quale fece votare dal Parlamento l’Atto di Supremazia, un atto fondato su una teoria secondo la quale il re sarebbe stato da sempre capo della Chiesa d’Inghilterra ma che si sarebbe dimenticato di ciò.

In realtà, non ci furono prove della veridicità di tale teoria, come non ci sono tuttora.

Cromwell era protestante, come erano vicini al protestantesimo Anna Bolena, certi ecclesiastici (come l’arcivescovo di Canterbury Thomas Cranmer) e tutti coloro che erano della cerchia di Cromwell.

Le loro intenzioni furono quelle di portare l’Inghilterra al protestantesimo.

Tuttavia, una parte del Parlamento non sarebbe stata d’accordo.

Così. Cromwell tirò fuori la teoria prima citata.

Dicendo di fatto che nulla sarebbe cambiato, Cromwell ebbe partita vinta.

I membri del Parlamento caddero in questo tranello e votarono in favore dell’Atto di Supremazia.

Tommaso Moro (Thomas More, 7 febbraio 1478-6 luglio 1535) disse che solo la supremazia papale avrebbe potuto impedire l’invasione da parte del protestantesimo dell’Inghilterra.

Effettivamente, egli ebbe ragione.

Sebbene il re avesse affermato che non ci sarebbe stato nessun cambiamento ma solo un “ritorno alla purezza originaria della Chiesa”, Anna Bolena, Cromwell e Cranmer spinsero per nominare esponenti protestanti nella gerarchia della Chiesa.

Penso, per esempio, al vescovo di Worcester Hugh Latimer (1487-16 ottobre 1555) al posto del cardinale Girolamo Ghinucci, il quale fu deposto dal monarca.

Nel 1539, sotto l’impulso di Cromwell, Enrico autorizzò la stampa della Grande Bibbia, la prima Bibbia scritta in inglese.

Tuttavia, per via del famoso “affaire Anna di Clèves”, Cromwell cadde in disgrazia e fu decapitato.

In seguito, re Enrico VIII tornò sui suoi passi.

Si rese conto del fatto che il protestantesimo si stesse diffondendo.

Nel 1542, egli prese dei provvedimenti per limitare la lettura della Bibbia in inglese alle sole classi facoltose.

Tuttavia, la sua politica fu inefficace.

Infatti, il vaso di Pandora era scoperto.

La Bibbia in inglese era letta da tanti e le idee protestanti circolavano.

Il re ricorse a metodi repressivi per cercare di fermare l’avanzata del protestantesimo.

Era troppo tardi.

La morte di re Enrico VIII e l’ascesa di suoi figlio, re Edoardo VI, favorì il protestantesimo, dottrina alla quale fu educato anche il nuovo sovrano.

/ 5
Grazie per aver votato!