Re Guglielmo il Malo, chi era veramente questo re di Sicilia?

Re Guglielmo il Malo

Oggi, vi parlo di un personaggio storico molto importante: re Guglielmo il Malo. Questi fu re di Sicilia con il nome di Guglielmo I (1120-7 maggio 1166) a partire dal 1154.

Egli regnò in un periodo nel quale i Bizantini vollero riprendersi il Regno di Sicilia ed il Papa di allora, il Papa inglese Adriano IV (Nicola Breakspear, 1100-1° settembre 1159) vedeva proprio nei Bizantini dei “vicini di casa” migliori dei Normanni.

Ora, ci sarebbe da porsi qualche domanda sulla reale personalità di re Guglielmo il Malo.

Sul sito “Stupor Mundi“, vi sono queste notizie riportate in un articolo di Alberto Gentile:

“Guglielmo I era cresciuto ed era stato educato nell’ambiente mediterraneo di Palermo, subendo l’influenza della cultura araba che ancora pervadeva l’intera isola.

Il fatto di essere cresciuto in una Corte importante, tra le più brillanti d’Europa, aveva condizionato il suo carattere conducendolo, in età adulta, a godere il lusso dei suoi palazzi più che ad occuparsi dello Stato. Alcuni affermavano che preferiva affidare la gestione del regno ad un primo ministro, essendo già troppo impegnato a godersi la tranquillità della corte e le imprese militari che maggiormente gradiva.

Di conseguenza, nel suo entourage erano evidenti le caratteristiche proprie degli ambienti arabi, dove era presente un ostentato lusso orientale; anzi, i suoi più aperti detrattori, e non solo questi, mormoravano che avesse addirittura un vero e proprio harem, provocando il disappunto dei più intransigenti ambienti cristiani. A conferma indiretta di queste illazioni, il viaggiatore arabo Ibn Giubayr giunse ad affermare che “le ancelle e le concubine che il Re tiene a palazzo sono tutte musulmane“.Lo storico inglese David Abulafia, nel suo noto libro Federico II Un imperatore medievale, pag. 28, così descrive Guglielmo I:

Guglielmo I (detto il Malo), successore di Ruggero, tra­scorse la maggior parte del suo periodo di regno in Palermo, e la maggior parte delle sue giornate – come sussurravano le malelingue – nei giardini e negli harem del suo palazzo.  La presenza fisica del sovrano in Sicilia con­senti perciò l’evolversi di un sistema amministrativo alquanto diverso, im­postato su fondamenta ad un tempo arabe e bizantine“”.

Insomma, si trattava di un personaggio che amava più la vita intellettuale e di corte che quella militare.

Un po’, mi sento in “empatia” con lui.

Infatti, anch’io sono visto come un uomo “molle”, uno “più incline a leggere e a scrivere che a lavorare”, come se i veri uomini fossero “gente di fatica fisica”.

Comunque, anche dopo la morte, re Guglielmo il Malo fu visto come un uomo molle.

Egli morì a causa di una malattia ma per le malelingue la sua morte avvenne per le sue mollezze.

Termino questo articolo con questa mia “memoria allegorica” di re Guglielmo il Malo:

MEMORIE DI RE GUGLIELMO I DI SICILIA

Di Sicilia rege certo mi fé la sorti…

et io, d’Altavilla Guglielmo, a quella in fronte…

genuflesso fui…come ora son in fronte anco a la morti!

El malo” di me dissiru in nomina…

ché placere certo in pensier ebbi…

et in frangente cotal la sorti si fé domina!

Ma de l’historia el cammino portar vosi…

intra Nova Roma et Damascus et Cirene…

et el sigillo su l’historia io posi.

Sì fei tal cosa contra l’anglo Papa…

et contra Nova Roma, con ille mina che fu,

che in me vistiru certu una crapa.

Et ora, di claudere pria l’occhi, a fari…

martyrium certu d’ogni cosa mia…

per i cari miei co’lo verbo a lassari.

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