Residenze artistiche misteriose

Alcune residenze sono dei gioielli di arte e di mistero, per le costruzioni che sono e per le opere che ci sono all’interno.

L’idea di scrivere questo articolo mi è venuta ieri, nel discutere appassionatamente con una mia cara amica.

Ella, l’amica in questione, mi ha fatto vedere la sua casa piena di opere d’arte.

Molte opere sono state fatte da lei che è anche una poetessa ed un’ottima cuoca.

Così, mi è venuto in mente di scrivere un articolo su certe residenze.

Mi viene in mente il Vittoriale degli Italiani, l’ultima residenza di Gabriele D’Annunzio (12 marzo 1863-1° marzo 1938), che si trova a Gardone Riviera, in Provincia di Brescia.

Il Vittoriale degli Italiani ricorda espressamente il drammaturgo abruzzese.

Si tratta di una residenza ricca di ammennicoli ed opere d’arte di vario genere.

Il suo parco è caratterizzato da varie strutture, come un anfiteatro, e dalla prua della nave Puglia che guarda verso il Lago di Garda.

All’interno, vi è la Prioria, la quale è ricca di quadri, di statue e di altre opere d’arte.

Mi viene in mente il castello del Catajo, il quale si trova a Battaglia Terme, in Provincia di Padova.

Esso è allocato sui Colli Euganei.

Lo visitai in una gita col Comitato Manifestazioni Roncoferraro nel 2019.

Il Comitato Manifestazioni Roncoferraro promuove la cultura.

Il Castello del Catajo non è un vero e proprio castello ma è una villa camuffata da castello, una residenza costruita nei primi decenni del XVI secolo da Pio Enea I degli Obizzi, membro di una famiglia di capitani di ventura di origine borgognona che si trasferì a Lucca.

Penso anche alla Scarzuola, ex-convento francescano del XIII secolo che si trova a Montegabbione, in Provincia di Terni, e che fu acquistato dall’architetto Tommaso Buzzi nel 1956.

Ho menzionato la Scarzuola in qualcuno dei miei e book, come quello intitolato “Li monologhi allegorici“.

Nell’area accanto al convento, Buzzi realizzò una sorta di complesso di costruzioni dal valore chiaramente esoterico.

Egli fece costruire una sorta di “Città ideale” con un edificio molto simile alla Torre dell’Orologio di Mantova.

La foto qui sopra è di uno dei particolari della Scarzuola, il Teatrum mundi.

Oggi, la Scarzuola è del nipote di Buzzi, Marco Solari, il quale portò avanti l’opera dello zio e fece di quell’insieme di costruzioni l’attrazione che è oggi.

Penso anche alla Rocchetta Mattei, la quale si trova a Grizzana Morandi, in Provincia di Bologna.

La Rocchetta Mattei è menzionata anche nel mio e book intitolato “Da Milano a Salerno“.

Anni, prima del Covid, fa volevo proporre la Rocchetta Mattei come meta di una gita del Comitato Manifestazioni Roncoferraro ma non se ne fece nulla.

Si tratta di un castello che fu eretto negli anni ’50 del XIX secolo dal conte Cesare Mattei (11 gennaio 1806-3 aprile 1896).

Il castello è caratterizzato da elementi medievali che si fondono con elementi esotici.

Vi sono soffitti che sembrano di cemento ma che sono di cartapesta.

Dunque, la Rocchetta Mattei è caratterizzata dall’illusione.

Mi viene viene in mente anche il Castello di Sammezzano, il quale si trova a Reggello, in Provincia di Firenze.

Avevo già scritto qualcosa a riguardo a quella costruzione.

Si tratta di una villa seicentesca che fu rifatta nel XIX secolo per volere del marchese Ferdinando Panciatichi Ximenes d’Aragona (10 marzo 1813-18 ottobre 1897) in stile arabo.

Nel 1990, il castello di Sammezzano fu usato per girare il video ufficiale della canzone di Mietta e Amedeo Minghi “Vattene amore”.

Purtroppo, il castello di Sammezzano è in stato di abbandono.

Se fossi munifico, lo comprerei io.

Saprei cosa farne.

Non parliamo poi del Quartiere Coppedè di Roma, quartiere che mi è stato segnalato dall’amico Morris Sonnino.

Ho già scritto qualcosa a riguardo.

Il quartiere prende il nome dall’architetto Gino Coppedè (26 settembre 1866-20 settembre 1927), colui che lo costruì.

Massone, Coppedè fece il quartiere seguendo un percorso esoterico con edifici in stile eclettico.

L’ingresso al quartiere è caratterizzato da un arco con un enorme lampadario di ferro battuto.

Nel quartiere, si trovano edifici singolari come il Palazzo del Ragno, simbolo della laboriosità.

Insomma, ho citato alcuni esempi di costruzioni ricche di simboli costruzioni che non nacquero solo come residenze ma anche come opere di alto valore simbolico e destinate a durare nel tempo.

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