Oggi, si festeggia San Francesco d’Assisi, il quale è patrono del nostro e santo molto rinomato per la sua vera riforma della Chiesa.
L’articolo si ricollega a quello che stamane ho scritto sulla dissoluzione dei monasteri in Inghilterra.
L’opera di San Francesco si diffuse anche in quel Paese.
I frati francescani aprirono case e conventi in Inghilterra.
Lo stesso re Enrico VIII ebbe un confessore francescano, un certo padre John Forest (1471-1538).
Tali realtà funzionarono fino allo scisma del 1534.
Proprio i conventi francescani furono i primi ad essere chiusi per ordine del re.
Mentre altri ordini, infatti, riconobbero la supremazia regia sulla Chiesa inglese, come anche la maggior parte dei vescovi e del clero secolare, prestando giuramento all’Atto di Supremazia, i francescani si opposero a ciò.
Il re meditò vendetta, la quale sarebbe arrivata in seguito.
A partire dal 1536, il re iniziò la politica di soppressione dei monasteri e i francescani non fecero eccezione.
Tra i conventi francescani inglesi che furono soppressi ricordo quello di Carmarthen.
Esso fu chiuso nel 1538.
Il confessore del re, padre John Forest, fu arrestato e condannato agli arresti domiciliari in un convento.
Tenne una corrispondenza con Caterina d’Aragona, la moglie ripudiata dal re, e scrisse un trattato contro il sovrano stesso e in difesa dell’unità della Chiesa cattolica.
Re Enrico VIII si arrabbiò parecchio e lo fece arrestare.
Fu portato in tribunale e lì gli fecero firmare un documento nel quale vi fu anche una dichiarazione di apostasia.
Accortosi dell’inganno, il frate ritrattò tutto e fu condannato al rogo presso Smithfield il 22 maggio 1538.
I frati francescani furono colpiti duramente.
Tra i martiri francescani.
Del resto, le persecuzioni anticattoliche si protrassero anche nei secoli successivi.
Oggi, i francescani sono presenti in terra inglese ma la minaccia a loro non è rappresentata dal monarca o dagli anglicani ma dal secolarismo.
Nel 2017, il centro studi francescano di Canterbury chiuse per mancanza di studenti.
Questo deve indurre tutti ad una riflessione.
Concludo, augurando buon onomastico a coloro che si chiamano Francesco e Francesca.