San Giorgio e Costantinopoli

San Giorgio

Come ho annunciato ieri, oggi si festeggia San Giorgio di Lydda, il santo cavaliere che morì martire sotto l’imperatore Diocleziano il 23 aprile 303.

Ovviamente, faccio i miei auguri di buon onomastico a coloro che si chiamano Giorgio e Giorgia.

Esisteva un legame storico anche tra San Giorgio e Costantinopoli, l’attuale Istanbul.

Di tale legame ci sono delle tracce ancora oggi.

L’attuale cattedrale del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli (che si trova nel Fener) è dedicata a San Giorgio.

Nello stesso quartiere vi è anche un’altra chiesa storica della Chiesa ortodossa di Costantinopoli, la chiesa di Santa Maria dei Mongoli.

Quella è l’unica chiesa bizantina storica a non essere mai stata convertita in moschea.

I firmani del sultano Mehmet II e del suo successore Bayezid II stabilirono ciò e non furono mai abrogati.

Tali documenti furono degli atti di gratitudine dei sultani verso l’architetto greco Christodoulos, il quale realizzò la moschea del Fathy.

Il sultano Mehmet II (il committente della moschea che divenne il suo mausoleo) donò la chiesa di Santa Maria dei Mongoli alla madre dell’architetto.

Tuttavia, tra il santo di Lydda e la storica capitale dell’Impero Romano d’Oriente (che il 29 maggio 1453 divenne la turca Istanbul) vi era un legame ancora più profondo.

Il Bosforo era chiamato Braccio di San Giorgio.

Lo stesso Papa Urbano II (Eudes de Lagery, 1040 circa-29 luglio 1099) chiamò il Bosforo in quella maniera nel suo discorso che tenne a Clermont il 27 novembre 1095, discorso col quale inaugurò le Crociate.

A Costantinopoli esisteva un monastero dedicato al santo cavaliere nel quartiere dei Mangani.

Esso fu voluto dall’imperatore d’Oriente Costantino IX Monomaco (1000-1055).

Il monastero fu distrutto nel 1467, per fare posto al Palazzo Topkapi.

Esso custodiva le reliquie della Passione di Cristo.

Dunque, la devozione dei costantinopolitani a San Giorgio fu forte e ancora oggi è presente nei greci rimasti nella turca Istanbul.

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