San Giorgio e l’Inghilterra, un legame che non deve scindersi

San Giorgio

Domani, si festeggerà San Giorgio di Lydda, il grande santo cavaliere che combatté contro il drago e che morì martire il 23 aprile 303, sotto l’imperatore Diocleziano.

San Giorgio è patrono degli arcieri, dei cavalieri, della Guardia Giurata, dei movimenti scout e persino di Paesi e comunità come il Canada, la Catalogna, l’Etiopia, Malta, la Georgia, il Portogallo e l’Inghilterra.

Fu anche patrono della Repubblica di Genova.

Anche molti Comuni italiani sono sotto il suo patronato.

Ora, come ho scritto prima, San Giorgio è patrono dell’Inghilterra.

La stessa bandiera inglese reca la sua croce.

Questo è dovuto al rapporto che l’Inghilterra ebbe in passato con la Repubblica di Genova.

Gli inglesi pagavano la Repubblica di Genova per poter battere la bandiera con la croce del santo ed essere protetti dai pirati.

Questi ultimi, infatti, non osavano aggredire le navi genovesi.

Effettivamente, non sembra essere casuale il fatto che l’Inghilterra sia diventata una potenza marittima.

Forse, qualche santo avrà pregato per gli inglesi?

Tuttavia, la Chiesa d’Inghilterra starebbe meditando di sostituire San Giorgio con Sant’Albano come patrono dell’Inghilterra.

Lo riporta il quotidiano britannico “Daily Mail“.

La motivazione sarebbe il fatto che Sant’Albano sia originario della Britannia.

La realtà potrebbe essere nella solita questione dell’ideologia woke.

Infatti, il santo di Lydda è legato al passato di potenza marittima dell’Inghilterra e ciò, secondo i progressisti, è associato all’imperialismo e al colonialismo dell’Occidente sul resto.

Per l’ideologia woke, l’Occidente deve sentirsi in colpa di tutti i mali del mondo.

Tutto ciò è triste.

Questo è l’Occidente che rinnega la sua cultura e la sua storia, l’Occidente destinato a morire.

Se il rapporto tra San Giorgio e l’Inghilterra si rompesse sarebbe la fine dell’Inghilterra.

Un Paese che rinnega sé stesso è destinato a morire.

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