Sant’Agata e la Repubblica di San Marino

Sant'Agata

Oggi, a Catania si urla: “Semu tutti devoti tutti” perché si festeggia Sant’Agata, la santa patrona della città etnea, santa alla quale tutti i catanesi sparsi nel mondo sono legati.

Il nome della santa (martirizzata il 5 febbraio 251, durante il regno dell’imperatore romano Decio) è legato a doppio filo con quello di Catania.

Anche la Chiesa ortodossa e quella anglicana ricordano la santa.

Eppure, Sant’Agata non è solo patrona di Catania ma anche di Messina e della Repubblica di San Marino.

La Repubblica di San Marino fu fondata da San Marino, uno scalpellino cristiano dalmata vissuto tra il 275 e il 3 settembre 366.

San Marino fuggì dalla sua terra per scappare dalle persecuzioni date causate dall’imperatore Diocleziano.

Quando San Marino giunse nella penisola d’Italia, e si stabilì sul Monte Titano, nell’Appennino tosco-romagnolo, il culto di Sant’Agata era già noto.

Infatti, non lontano dal territorio dell’attuale repubblica vi è il Comune di Sant’Agata Feltria, comune marchigiano fino al 2009 e romagnolo da quell’anno ad oggi.

La santa patrona di quel comune (che, tra le altre cose, confina con l’exclave toscana di Ca’ Raffaello, frazione del Comune di Badia Tedalda, in Provincia di Arezzo) è proprio la santa catanese.

Dunque, il culto di San Marino in quella zona venne dopo quello di Sant’Agata.

Tra l’altro, in un altro Comune della zona, San Leo, vi era il tempio pagano di Giove Feretrio.

Da quel tempio derivò il nome attuale di Montefeltro, il nome col quale si indica quella zona.

San Leo (Leone, 275-366) era un confratello di San Marino.

Anche questi, insieme a San Marino e a Sant’Agata, è compatrono della Repubblica di San Marino.

Comunque, tra questi tre santi, la santa di Catania fu la prima ad avere un culto nella zona.

Questo lega tutta quella zona dell’Appennino tosco-romagnolo alla santa siciliana.

Ovviamente, auguro buon onomastico alle donne che si chiamano Agata.

/ 5
Grazie per aver votato!