Scuola e Ramadan, una questione di fondo

scuola
L’Istituto Iqbal Masih, la scuola di Pioltello (Agenzia Fotogramma)

Il caso della scuola di Pioltello che chiuderà per la fine del Ramadan fa discutere e riguardo a questo caso vi è una questione di fondo.

La scuola in questione, l’Istituto Comprensivo Iqbal Masih, sta commettendo un grosso errore.

Infatti, il suo dirigente scolastico parla di “integrazione delle minoranze” e di “inclusività”.

Ora, mi pongo questa domanda: perché questo principio di “inclusività” deve valere solo per l’Islam?

Qui in Italia ci sono tante altre religioni diverse da quella cattolica.

Ci sono comunità cristiane diverse da quella cattolica, come i valdesi, i luterani, gli anglicani e gli ortodossi, gli ebrei, i buddisti, gli induisti ed altre realtà religiose.

Ci sono anche atei ed agnostici.

Quindi, se si volesse fare valere il principio di “inclusività” , per esempio, non si potrebbe chiudere per le ricorrenze ebraiche?

Ricordo che gli ebrei sono una presenza storica qui in Italia.

I cristiani ortodossi sono un’altra presenza storica qui in Italia e alcune delle loro Chiese usano ancora il calendario giuliano.

Dunque, festeggiano le festività in date diverse dalle nostre.

Perché non si può stare a casa neppure nel giorno 31 ottobre, giorno nel quale Martin Lutero affisse le 95 tesi alla porta della Chiesa del Castello di Wittenberg, nel 1517?

Tale fatto diede avvio al processo che portò alla nascita del protestantesimo.

Eppure, non mi pare che le scuole facciano tanto per festeggiare le feste di tali comunità.

Inoltre, è capitato anche che in alcune scuole sia stato impedito al prete cattolico di dare la benedizione, in nome della laicità.

Sempre in nome della laicità, si tolgono i crocifissi.

Nelle recite natalizie che si tengono nelle scuole, si sostituisce il nome di Gesù con termini come “cucù”.

Invece, sembra che tutto sia permesso quando si tratta di altre situazioni, come quella dell’Islam.

Questa non sembra inclusione ma islamizzazione.

Lo vogliamo dire o no?

Nessuno vuole essere razzista coi musulmani ma è evidente il fatto che la nostra società abbia scelto di cancellare sé stessa, in nome di un certo progressismo.

Mi ha lasciato basito la presa di posizione della Chiesa ambrosiana, l’Arcidiocesi di Milano, la quale ha dato ragione alla scuola.

Il progressismo ha causato danni anche alla Chiesa ed oggi essa non evangelizza più.

A questo punto, qualcuno ha ventilato una sorta di “alternativa” a ciò: non far festeggiare nessuna festa a scuola.

Dunque, non ci sarebbero più neppure le vacanze di Natale, quelle di Pasqua e le feste come l’Immacolata Concezione.

Anche questa “alternativa” equivarrebbe ad una sconfitta perché eliminando le feste si eliminerebbe anche l’identità del popolo stesso.

Il miglior modo per eliminare un popolo non è l’uso delle armi ma è la distruzione della sua identità, con l’eliminazione delle sue feste.

Il principio di laicità deve essere difeso ma deve essere chiaro che esistono una maggioranza e delle minoranze.

Se i diritti delle minoranze devono essere garantiti non si può sottomettere la maggioranza ad una di queste ultime.

L’integrazione è ben altra cosa.

/ 5
Grazie per aver votato!