Trieste tornò italiana

Trieste

Il 26 ottobre 1954, la città di Trieste tornò ad essere una città italiana, una città del nostro Paese e non più sotto un governo straniero.

Trieste fu un simbolo dell’irredentismo italiano.

Il 12 novembre 1866, l’imperatore d’Austria e Ungheria Francesco Giuseppe d’Asburgo fece questo proclama:

Sua Maestà ha espresso il preciso ordine che si agisca in modo deciso contro l’influenza degli elementi italiani ancora presenti in alcune regioni della Corona e, occupando opportunamente i posti degli impiegati pubblici, giudiziari, dei maestri come pure con l’influenza della stampa, si operi nel Tirolo del Sud, in Dalmazia e sul Litorale per la germanizzazione e la slavizzazione di detti territori a seconda delle circostanze, con energia e senza riguardo alcuno. Sua Maestà richiama gli uffici centrali al forte dovere di procedere in questo modo a quanto stabilito“.

Così, la città, la Venezia Giulia, l’Istria e la Dalmazia passarono all’Italia dopo la I Guerra Mondiale.

La II Guerra Mondiale

Durante la II Guerra Mondiale, dopo il 1943, Trieste (col Trentino-Alto Adige, la zona del Bellunese, la Venezia Giulia e l’Istria) passarono sotto il controllo tedesco.

La Dalmazia fu occupata dagli ustascia croati nel 1943.

Nel 1944, la Dalmazia fu occupata partigiani comunisti jugoslavi di Tito, quelli che infoibarono gli italiani nella stessa regione, in Istria e in Venezia Giulia.

Da lì, i comunisti titini giunsero anche nella zona di Trieste.

Questi vollero anche il capoluogo giuliano.

A guerra finita, nel 1945, gli Alleati e Tito si accordarono per dividere la zona dell’Istria e della Venezia Giulia in una zona A, occupata dai primi, e in una zona B, occupata dall’esercito comunista del secondo.

Dall’accordo di Parigi ad oggi

Il 10 febbraio 1947, ci fu l’accordo di Parigi.

In base a questo accordo, la zona A (col Friuli) tornò all’Italia e la Zona B, con la maggior parte della Venezia Giulia e dell’Istria, rimase alla Jugoslavia.

Invece, Trieste e il territorio circostante rimasero sotto il controllo militare anglo-americano.

Questa zona fu il territorio libero di Trieste, la quale rimase sotto l’amministrazione militare anglo-americana fino al Memorandum di Londra del 25 ottobre 1954.

Col Memorandum di Londra, questo territorio fu diviso a sua volta in una Zona A, compresa tra Duino e Muggia, e in una Zona B, compresa tra Capodistria e Cittanova d’Istria, amministrata militarmente dagli Jugoslavi.

Il Memorandum ebbe effetto a partire dal 26 ottobre 1954 e fu ratificato de jure nel 1977, col Trattato di Osimo.

La Zona A tornò all’Italia e l’altra passò alla Jugoslavia.

Trieste tornò italiana ma tanti italiani residenti in Venezia Giulia, in Istria e in Dalmazia, zone finite in mano agli Jugoslavi, dovettero lasciare le loro terre o finirono nelle foibe.

Per noi, il ritorno di Trieste all’Italia fu certamente una vittoria, una vittoria che però aveva un sapore amaro.

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