V Domenica del Tempo Ordinario: le letture liturgiche

Queste saranno le letture della Santa Messa di domenica 4 febbraio, la V Domenica del Tempo Ordinario:

Colore Liturgico Verde

Antifona

Venite: prostrati adoriamo,
in ginocchio davanti al Signore che ci ha fatti.
È lui il Signore, nostro Dio. (Cf. Sal 94,6-7)

Si dice il Gloria.

Colletta

Custodisci sempre con paterna bontà
la tua famiglia, o Signore,
e poiché unico fondamento della nostra speranza
è la grazia che viene da te,
aiutaci sempre con la tua protezione.
Per il nostro Signore Gesù Cristo.

Oppure:

O Padre, che con amorevole cura
ti accosti all’umanità sofferente
e la unisci alla Pasqua del tuo Figlio,
insegnaci a condividere con i fratelli il mistero del dolore,
per essere con loro partecipi della speranza del Vangelo.
Per il nostro Signore Gesù Cristo.

Si dice il Credo.

Prima Lettura

Notti di affanno mi sono state assegnate.

Dal libro di Giobbe
Gb 7,1-4.6-7

Giobbe parlò e disse: 
«L’uomo non compie forse un duro servizio sulla terra e i suoi giorni non sono come quelli d’un mercenario?

Come lo schiavo sospira l’ombra 
e come il mercenario aspetta il suo salario,
 così a me sono toccati mesi d’illusione 
e notti di affanno mi sono state assegnate. 
Se mi corico dico: “Quando mi alzerò?”. 
La notte si fa lunga e sono stanco di rigirarmi fino all’alba. 
I miei giorni scorrono più veloci d’una spola, 
svaniscono senza un filo di speranza. 
Ricòrdati che un soffio è la mia vita: 
il mio occhio non rivedrà più il bene».

Parola di Dio.

Salmo Responsoriale

Dal Sal 146 (147)

R. Risanaci, Signore, Dio della vita.

È bello cantare inni al nostro Dio,
è dolce innalzare la lode.
Il Signore ricostruisce Gerusalemme,
raduna i dispersi d’Israele. R.

Risana i cuori affranti
e fascia le loro ferite.
Egli conta il numero delle stelle
e chiama ciascuna per nome. R.

Grande è il Signore nostro,
grande nella sua potenza;
la sua sapienza non si può calcolare.
Il Signore sostiene i poveri,
ma abbassa fino a terra i malvagi. R.

Seconda Lettura

Guai a me se non annuncio il Vangelo.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
1Cor 9,16-19.22-23

Fratelli, annunciare il Vangelo non è per me un vanto, perché è una necessità che mi si impone: guai a me se non annuncio il Vangelo! 
Se lo faccio di mia iniziativa, ho diritto alla ricompensa; ma se non lo faccio di mia iniziativa, è un incarico che mi è stato affidato. Qual è dunque la mia ricompensa? Quella di annunciare gratuitamente il Vangelo senza usare il diritto conferitomi dal Vangelo. 
Infatti, pur essendo libero da tutti, mi sono fatto servo di tutti per guadagnarne il maggior numero. Mi sono fatto debole per i deboli, per guadagnare i deboli; mi sono fatto tutto per tutti, per salvare a ogni costo qualcuno. Ma tutto io faccio per il Vangelo, per diventarne partecipe anch’io.

Parola di Dio.

Acclamazione al Vangelo

Alleluia, alleluia.

Cristo ha preso le nostre infermità
e si è caricato delle nostre malattie. (Cf. Mt 8,17)

Alleluia.

Vangelo

Guarì molti che erano affetti da varie malattie.

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 1,29-39
 
In quel tempo, Gesù, uscito dalla sinagoga, andò subito nella casa di Simone e Andrea, in compagnia di Giacomo e di Giovanni. La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. Egli si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciò ed ella li serviva.
Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. Tutta la città era riunita davanti alla porta. Guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demòni; ma non permetteva ai demòni di parlare, perché lo conoscevano.
Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava. Ma Simone e quelli che erano con lui, si misero sulle sue tracce. Lo trovarono e gli dissero: «Tutti ti cercano!». Egli disse loro: «Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!».
E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni.

Parola del Signore.

Le letture sono sono state prese dal sito della Conferenza Episcopale italiana.

Il brano del Vangelo di questa V Domenica del Tempo Ordinario parla di Gesù che guarì la suocera di Pietro e altre persone.

Liberò anche gli indemoniati.

Dunque, Gesù mostrò una delicatezza umana nel trattare le sofferenze degli uomini.

Il significato profondo di questa storia è evidente: la malattia, senza farsi annunciare, può entrare nella nostra vita.

In quei momenti di prova, come fece San Pietro per sua suocera, chiediamo che Gesù susciti solidarietà verso di noi, che ci prenda con la sua mano e ci restituisca alla salute di prima per continuare il nostro servizio.

Inoltre, com’è si è notato anche nella domenica precedente, i demoni che possedevano le persone conoscevano Gesù e credevano che egli fosse veramente il Messia, pur essendo contro di Lui, e Gesù impediva a loro di parlare perché il Suo momento non era ancora arrivato.

Così, Gesù li fece tacere con la Sua autorità.

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