Ascensus et lapsus Cromwellis

Ascensus

Questa è la mia poesia scritta in maccheronico-siciliano e in italiano intitolata “Ascensus e lapsus Cromwellis”, ossia “Ascesa e caduta di Cromwell”:

ASCENSUS ET LAPSUS CROMWELLIS

Briacuni so’ patri fu…

et advocatum divintau ‘n Italia…

et cum lu cardinali travagghiau…

iddu, Thomas Cromwell,

et cum Lutherum si mittìu…

et Henricus rex putenti iddu fici…

sed pì ‘na fimmina iddu murìu.

ASCESA E CADUTA DI CROMWELL

Briacone suo ‘l padre fu…

e avvocato diventò in Italia…

e col cardinal lavorò…

egli, Tommaso Cromwell,

e con Lutero si mise…

e Enrico re fe’ egli potente…

ma per una donna egli perì.

Thomas Cromwell (1405-28 luglio 1540) fu l’esempio lampante del politico dell’epoca di re Enrico VIII.

Egli nacque a Putney, sobborgo di Londra.

Suo padre era un fabbro e mastro birraio, incline all’alcolismo.

Cromwell lavorò in Francia, nei Paesi Bassi e qui in Italia.

Lavorò a Firenze, per la famiglia dei Frescobaldi.

Probabilmente le sue attività inclusero forme di spionaggio finanziario, poiché al tempo vi era una crescente rivalità tra i banchieri di Anversa e quelli fiorentini.

Poi, lavorò anche per il cardinale Christopher Bainbridge (1464-1514).

Il cardinale fu anche arcivescovo di York.

Morto il cardinale Bainbridge, Cromwell fu assunto dal successore di questi alla sede di York, il cardinale Thomas Wolsey (1471-29 novembre 1530).

Wolsey era anche lord cancelliere e Cromwell fu suo segretario.

Egli condivise col cardinale l’umile origine.

Tuttavia, gli eventi ebbero una piega inaspettata.

Poiché non riuscì a fare annullare il matrimonio tra il re e Caterina d’Aragona dal Papa, Wolsey cadde in disgrazia.

Rimosso dall’ufficio di lord cancelliere nel 1529 e messo sotto accusa di praemunire, il cardinale morì a Leicester in solitidune.

Cromwell rimase e sopravvisse.

Da tempo vicino alle idee luterane, egli fu tra gli artefici dello scisma anglicano del 1534.

Egli divenne molto potente.

Nominato lord del Sigillo Privato e conte di Essex dal re, Cromwell mise sotto scacco l’antica nobiltà e in particolare il duca di Norfolk Thomas Howard (1473-1554).

Portò avanti delle politiche con le quali cercò di spostare avvicinare l’Inghilterra al protestantesimo.

Divenne ricco e potente ma commise un errore che gli fu fatale.

Rimasto vedovo della terza moglie, Jane Seymour, nel 1537, Enrico VIII volle risposarsi.

Cromwell vide in ciò un’opportunità di avvicinare l’Inghilterra ai principi protestanti tedeschi, in funzione anti-imperatore Carlo V.

Così, favorì le nozze tra il re e Anna di Clèves (1515-1557).

Non l’avesse mai fatto.

Quando vide la sposa, re Enrico VIII rimase disgustato.

Il matrimonio non andò a buon fine e fu annullato e Cromwell cadde in disgrazia.

Il duca di Norfolk poté vendicarsi di Cromwell, diffondendo su di lui sospetti di tradimenti e mettendo nel letto del re sua nipote Caterina, la futura regina Caterina Howard.

Ciò fece cadere Cromwell.

Durante una seduta del Consiglio privato, il duca tolse a Cromwell il collare di livrea e lo fece arrestare.

Cromwell scrisse una lettera al re con la quale gli chiese pietà.

Il re sembrò cedere ma non lo fece.

Così, Cromwell fu condannato a morte e la condanna fu resa esecutiva.

Cromwell pagò per il fatto di non essere stato attento agli aspetti umani.

Egli preparò le nozze tra il re e Anna di Clèves senza tenere conto del fatto che ella fosse stata vista dal re solo attraverso il ritratto eseguito da Hans Holbein.

Per certi versi, la vicenda può essere vista anche in maniera attuale.

Oggi, infatti, c’è tanta realtà virtuale e nascono rapporti in rete che sono chiamati “amicizie” o “amori” ma la realtà, spesso e volentieri, è diversa.

Questo spiega la mia poesia intitolata “Ascensus et lapsus Cromwellis”.

Ovviamente, invito ad acquistare i miei libri intitolato “Il totalitarismo inglese del XVI secolo” , “Il tiranno Enrico” e “Donne e corone“.

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