XXX Domenica del Tempo Ordinario: le letture liturgiche

XXX Domenica del Tempo Ordinario

Queste saranno le letture della santa messa di domenica 29 ottobre, la XXX Domenica del Tempo Ordinario:

Colore Liturgico Verde

Antifona

Gioisca il cuore di chi cerca il Signore.
Cercate il Signore e la sua potenza,
cercate sempre il suo volto. (Sal 104,3-4)

Si dice il Gloria.

Colletta

Dio onnipotente ed eterno,
accresci in noi la fede, la speranza e la carità,
e perché possiamo ottenere ciò che prometti,
fa’ che amiamo ciò che comandi.
Per il nostro Signore Gesù Cristo.
 
Oppure:

O Padre, che per amore
continuamente crei e rinnovi il mondo,
donaci la gioia di un cuore libero e pacificato,
capace di amare te sopra ogni cosa
e il prossimo come noi stessi.
Per il nostro Signore Gesù Cristo.

Si dice il Credo.

Prima Lettura

Se maltratterete la vedova e l’orfano, la mia ira si accenderà contro di voi.

Dal libro dell’Èsodo
Es 22,20-26

Così dice il Signore:
«Non molesterai il forestiero né lo opprimerai, perché voi siete stati forestieri in terra d’Egitto.
Non maltratterai la vedova o l’orfano. Se tu lo maltratti, quando invocherà da me l’aiuto, io darò ascolto al suo grido, la mia ira si accenderà e vi farò morire di spada: le vostre mogli saranno vedove e i vostri figli orfani.
Se tu presti denaro a qualcuno del mio popolo, all’indigente che sta con te, non ti comporterai con lui da usuraio: voi non dovete imporgli alcun interesse.
Se prendi in pegno il mantello del tuo prossimo, glielo renderai prima del tramonto del sole, perché è la sua sola coperta, è il mantello per la sua pelle; come potrebbe coprirsi dormendo? Altrimenti, quando griderà verso di me, io l’ascolterò, perché io sono pietoso».

Parola di Dio.

Salmo Responsoriale
Dal Sal 17 (18)

R. Ti amo, Signore, mia forza.

Ti amo, Signore, mia forza,
Signore, mia roccia,
mia fortezza, mio liberatore. R.

Mio Dio, mia rupe, in cui mi rifugio;
mio scudo, mia potente salvezza e mio baluardo.
Invoco il Signore, degno di lode,
e sarò salvato dai miei nemici. R.

Viva il Signore e benedetta la mia roccia,
sia esaltato il Dio della mia salvezza.
Egli concede al suo re grandi vittorie,
si mostra fedele al suo consacrato. R.

Seconda Lettura

Vi siete convertiti dagli idoli, per servire Dio e attendere il suo Figlio.Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicési
1Ts 1,5c-10

Fratelli, ben sapete come ci siamo comportati in mezzo a voi per il vostro bene.
E voi avete seguito il nostro esempio e quello del Signore, avendo accolto la Parola in mezzo a grandi prove, con la gioia dello Spirito Santo, così da diventare modello per tutti i credenti della Macedònia e dell’Acàia.
Infatti per mezzo vostro la parola del Signore risuona non soltanto in Macedònia e in Acàia, ma la vostra fede in Dio si è diffusa dappertutto, tanto che non abbiamo bisogno di parlarne.
Sono essi infatti a raccontare come noi siamo venuti in mezzo a voi e come vi siete convertiti dagli idoli a Dio, per servire il Dio vivo e vero e attendere dai cieli il suo Figlio, che egli ha risuscitato dai morti, Gesù, il quale ci libera dall’ira che viene.

Parola di Dio.

Acclamazione al Vangelo

Alleluia, alleluia.

Se uno mi ama, osserverà la mia parola, dice il Signore,
e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui. (Gv 14,23)

Alleluia.

Vangelo

Amerai il Signore tuo Dio, e il tuo prossimo come te stesso.

+Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 22,34-40

In quel tempo, i farisei, avendo udito che Gesù aveva chiuso la bocca ai sadducèi, si riunirono insieme e uno di loro, un dottore della Legge, lo interrogò per metterlo alla prova: «Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?». Gli rispose: «”Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente”. Questo è il grande e primo comandamento. Il secondo poi è simile a quello: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti».

Parola del Signore.

Le letture sono state prese dal sito della Conferenza Episcopale Italiana.

Il Vangelo di questa XXX Domenica del Tempo Ordinario sintetizza il senso del Decalogo della Legge.

Amare Dio e il prossimo sono due cose che vanno di pari passo.

Non si può dire di amare Dio quando si odia il proprio prossimo.

Odiare Dio significa vivere anche nell’odio verso le sue Creature ed il prossimo.

Amare Dio significa riconoscerlo come unico Signore, non bestemmiare e ricordarlo nei giorni di festa.

Amare il prossimo significa onorare e rispettare i propri genitori, non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non dire falsa testimonianza, non desiderare la donna d’altri e non bramare la roba d’altri.

In quelle semplici parole dette da Gesù Cristo ai sadducei, i quali volevano metterlo in difficoltà, vi è l’essenza della Legge stessa, la quale non è una semplice legge etica.

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