Chiesa di Scozia, una storia travagliata

Nel 1560 ci fu una Riforma protestante della Chiesa di Scozia (The Kirk, in scozzese) per l’impulso dell’esponente calvinista John Knox (1513-24 novembre 1572).

Condannato a morte dalla gerarchia cattolica, Knox si rifugiò prima nell’Inghilterra protestante di re Edoardo VI, ove operò con l’arcivescovo di Canterbury Thomas Cranmer, e poi a Ginevra, dove divenne pastore della chiesa protestante di lingua inglese, prima di tornare in patria.

In Scozia nacque una certa ostilità al cattolicesimo, il quale fu visto come un’entità politica legata ai Francesi, i quali di fatto governavano in Scozia.

Infatti, in quel tempo vigeva l’Auld Alliance, un’alleanza tra Scozia e Francia in funzione anti-inglese che fu fatta nel XIII secolo.

In quel tempo, la Scozia era in tumulto.

Re Giacomo V era morto nel 1542.

La regina madre era la francese Maria di Guisa (22 novembre 1515-11 giugno 1560).

La reggenza passò al conte di Arran James Hamilton (1516-1575).

Hamilton trattò con re Enrico VIII d’Inghilterra il matrimonio tra la figlia di re Giacomo V, la futura regina Maria Stuarda (8 dicembre 1542-8 febbraio 1587), e il principe Edoardo, il futuro re Edoardo VI.

La regina madre intervenne e riuscì a negoziare il matrimonio tra la figlia e il principe Francesco, figlio del futuro re di Francia Enrico II e re di Francia a sua volta tra il 1559 e il 1560.

Re Enrico VIII non ci stette e diede origine al “Brutale corteggiamento” , una guerra con la quale cercò di costringere il Parlamento scozzese ad accettare il matrimonio tra Maria e suo figlio.

Il sovrano inglese non riuscì nel suo intento perché morì il 28 gennaio 1547.

Nel 1554, la regina madre tolse la reggenza a Hamilton e mise al governo elementi francesi.

Così, ci fu una rivolta politica che divenne anche religiosa.

Nel 1558, divenne regina d’Inghilterra la protestante Elisabetta, la quale stipulò coi protestanti scozzesi il trattato di Berwick due anni dopo.

Con l’appoggio delle forze inglesi, gli Scozzesi cacciarono via i Francesi, sempre nel 1560.

I Francesi abbandonarono la roccaforte di Leith e gli Scozzesi firmarono il Trattato di Edimburgo.

La regina Madre morì di idropisia.

La cacciata dei Francesi segnò la fine della Chiesa cattolica in Scozia.

I calvinisti vinsero.

Così, la Chiesa di Scozia fu staccata da Roma e riformata secondo il principio calvinista.

Tuttavia, rimasero delle questioni.

I vescovati, infatti, passarono al protestantesimo ma non fu definita la struttura della nuova Chiesa.

Anche lo stesso Knox ebbe delle remore nel parlare di “vescovi”.

Preferì chiamarli “sopraintendenti”.

Tuttavia, non toccò l’episcopato.

Al contrario, ci furono coloro che vollero riformare la Chiesa anche nella struttura secondo il principio presbiteriano.

Nel 1561, dopo essere rimasta vedova del marito, re Francesco II, la regina Maria tornò in Scozia e regnò fino al 1567, anno in cui fu costretta ad abdicare in favore del figlio Giacomo, il futuro re Giacomo VI, il quale divenne Giacomo I come re d’Inghilterra nel 1603.

Pur essendo cattolica, Maria mantenne il calvinismo come religione di Stato, a patto che potesse avere la messa cattolica a palazzo.

Gli eventi precipitarono, anche per certe scelte avventate della regina.

La regina fu deposta e fu messo al trono Giacomo, sotto la tutela dello zio protestante e conte di Moray Giacomo.

All’inizio del regno di re Giacomo VI, sembrò prevalere il presbiterianesimo ma poi il re andò verso l’episcopalismo.

Questa tendenza si fece forte quando Giacomo divenne re d’Inghilterra e arrivò a dire: “No bishop, no king” e cercò di rendere conforme all’anglicanesimo la Chiesa di Scozia.

Durante il regno del successore di Giacomo, re Carlo I Stuart (1600-30 gennaio 1649), questa tendenza si fece ancora più forte.

Tra il 1639 e il 1640, scoppiò la Guerra dei Vescovi, una guerra nella quale si fronteggiarono il partito pro-episcopato e filo-anglicano e quello favorevole al presbiterianesimo.

Questo fu l’antipasto della Guerra Civile inglese, la quale scoppiò nel 1643.

Con la vittoria dei parlamentari di Cromwell (nel 1649) vinsero anche i sostenitori del presbiterianesimo.

Nel 1660, ci fu la Restaurazione monarchica e con la monarchia tornò il Scozia il sistema episcopale.

Tale sistema rimase in vigore fino al 1690.

Re Giacomo II (Giacomo VII come re di Scozia, 1633-1701) fu deposto nel 1688.

Il trono passò a re Guglielmo III d’Orange, olandese e calvinista.

Con il nuovo re, la gerarchia episcopale fu abolita.

Tuttavia, il gruppo favorevole all’episcopalismo (e sostenitore di re Giacomo II) rimase e fondò la Chiesa episcopale scozzese.

Dunque, la storia della Chiesa di Scozia fu travagliata.

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