Firenze, c’è rischio di una nuova alluvione?

Firenze

Corsi e ricorsi della storia: a Firenze potrebbe ripetersi ciò che accadde il 4 novembre 1966, quando l’Arno esondò.

Il maltempo sta flagellando la Toscana e l’Arno, il fiume che unisce Firenze e Pisa, si sta gonfiando pericolosamente.

Quanto accadde nel 1966 potrebbe ripetersi drammaticamente.

Ovviamente, si auspica che ciò non accada.

Ci sono già state delle alluvioni a Prato e le previsioni non lasciano presagire nulla di buono.

Quanto accaduto nel 1966, fatto che tra le altre cose accadde il 4 novembre, causò danni incommensurabili al patrimonio artistico di Firenze.

Oltre al capoluogo, furono colpiti anche i Comuni di Campi Bisenzio, Sesto Fiorentino, Lastra a Signa e Signa.

Infatti, strariparono anche i fiumi Ombrone Pistoiese e Bisenzio.

Morirono 35 persone.

I danni al patrimonio artistico furono gravi.

Un esempio fu il Crocifisso del Cimabue, il quale fu distrutto dalla furia delle acque.

Immagino che i soliti noti siano pronti a fare le solite polemiche sul riscaldamento globale, quando il problema sta nella gestione del territorio.

Il clima può cambiare e questo è detto dalla storia.

Basterebbe leggere qualche libro in più per capirlo.

A fronte di ciò, si deve agire di conseguenza, con una saggia gestione del territorio.

Come ho scritto in un precedente articolo, mi è stato fatto notare il fatto che io filmi i temporali su YouTube e che condivida i video.

In primis, ho la passione per lo storm chasing e mi piace condividere ciò con altri.

Non sono mica il tipo che condivide solo le foto dei cagnolini e dei gattini, che per altro mi piacciono.

Per la cronaca, preferisco i cani ai gatti perché sono allergico a questi ultimi.

Non potrei neanche avvicinarmi ad un gatto.

In secundis, facendo ciò che sto facendo, si si potrebbe fare uno storico degli eventi atmosferici, ovviamente con altri video più dettagliati.

La storia dovrebbe insegnare qualcosa.

Purtroppo, sembra che non sia così.

Ovviamente, esprimo la mia vicinanza ai toscani.

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