Gilbert Bourne, il vescovo “gentile”

Gilbert Bourne

Quando si parla del vescovo di Bath e Wells Gilbert Bourne, si parla di un umanista, di un uomo gentile che non perseguitò nessuno.

Morto il 10 settembre 1569, il vescovo Gilbert Bourne fu l’ultimo vescovo cattolico della diocesi inglese.

Egli studiò nell’università di Oxford nel 1524 e nel 1531 divenne Fellows nell’All Souls College, sempre di Oxford.

Nel 1543, Bourne divenne Baccalaureus Divinitatis.

Due anni prima, egli fu nominato prebendario della cattedrale di Worcester.

Questo comportò l’accettazione delle politiche scismatiche implementate da re Enrico VIII a partire dal 1534.

Nel 1545, Bourne si trasferì a Londra, ove divenne prebendario della cattedrale di San Paolo.

Rimase in ufficio anche durante il regno di re Edoardo VI (1547-1553) e nel 1549 assunse anche l’incarico di rettore della parrocchia di High Ongar, in Essex.

Nel 1553, dopo il tentativo di mettere sul trono Lady Jane Grey, divenne regina la cattolica Maria Tudor.

Mentre predicava alla Croce di San Paolo, un pulpito all’aperto presso la cattedrale londinese, Bourne fu aggredito e per poco non ricevette una pugnalata da un fanatico religioso.

Correva l’anno 1554, e, assolto dal cardinale Reginald Pole, Bourne divenne nuovo vescovo di Bath e Wells.

La nuova regina decise di riportare l’Inghilterra al cattolicesimo e lo fece anche con durezza.

Tuttavia, nonostante la sua fede cattolica ferma e convinta, il vescovo Gilbert Bourne non perseguitò nessuno.

Successivamente, il vescovo anglicano di Llandlaff e Hereford Francis Godwin (1562-1633) ammise ciò.

La regina Maria I gli riconobbe grande stima e lo nominò Lord Presidente del Consiglio del Galles.

Nel novembre 1558, la regina Maria I morì e le succedette la sorellastra protestante Elisabetta.

All’inizio del regno di Elisabetta I, Bourne non fu molto presente a Londra.

Egli risulta menzionato in Parlamento solo una volta.

La regina lo incaricò di consacrare Matthew Parker nuovo arcivescovo di Canterbury.

Elisabetta fu soddisfatta del servizio di Bourne ma egli fu deposto il 18 ottobre 1559.

Infatti, il vescovo non prestò il giuramento di supremazia, col quale si riconobbe la regina come “Governatrice Suprema” della Chiesa anglicana.

Bourne fu imprigionato.

Egli fu sballottato tra la Torre di Londra, Worcester e il Devonshire.

Morì proprio nel Devonshire.

Bourne è ricordato come uno degli “Undici Vescovi” della cui prigionia vi è un’immagine autorizzata da Papa Gregorio XIII tra le immagini dei santi e martiri inglesi nel Venerabile Collegio Inglese di Roma, con un’iscrizione che dichiara che “morirono per la loro confessione della Sede Romana e della fede cattolica, logorate dalle miserie della lunga prigionia”.

La storia del vescovo Gilbert Bourne dimostra che durante l’epoca della regina Maria I non ci furono persecuzioni massicce di protestanti in ogni dove.

Il suo ricordo di uomo gentile e di martire della fede vive ancora oggi.

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