Il Cristianesimo celtico e il rito di Sarum

La croce celtica (come quella raffigurata nella medaglia che sto mostrando) è un simbolo del Cristianesimo celtico.

Prima di iniziare a scrivere questo articolo, desidero fare una premessa.

La croce celtica non ha niente da spartire col neofascismo o col neonazismo ma è un simbolo del Cristianesimo celtico.

Il Cristianesimo celtico è il Cristianesimo praticato nelle Isole Britanniche e in Bretagna.

Esso nacque nel V secolo per merito delle opere di San Niniano e di San Patrizio.

Si sviluppò in maniera autonoma rispetto alla Chiesa di Roma.

All’epoca, la struttura gerarchica della Chiesa non era completamente definita.

Vi era la pentarchia, il governo delle cinque sedi apostoliche di Gerusalemme, di Antiochia, di Costantinopoli, di Alessandria d’Egitto e di Roma.

Secondo la leggenda, la Chiesa celtica sarebbe nata per merito di San Giuseppe d’Arimatea, il quale avrebbe portato il Santo Graal a Glastonbury, in Inghilterra.

Col Sinodo di Whitby del 664 e quello di Cashell del 1172, la Chiesa celtica fu conformata al rito romano.

Tuttavia, l’antico Cristianesimo celtico continuò ad esistere anche dopo l’unione visibile con Roma.

Continuò ad esistere in maniera sotterranea, nei simboli e in certi riti.

Un rito famoso è ancora oggi quello di Sarum .

Il rito di Sarum prende il nome dall’antico nome della città di Salisbury, per l’appunto Sarum.

Esso nacque come variante del rito romano con caratteristiche delle antiche liturgie anglosassoni e del rito celtico.

Dopo lo Scisma anglicano del 1534, il rito di Sarum divenne il rito della Chiesa inglese fino alla morte di re Enrico VIII, la quale avvenne il 28 gennaio 1547.

Nel 1549, l’arcivescovo di Canterbury Thomas Cranmer codificò il Book of Common Prayer col quale trasformò l’antica liturgia medievale secondo i canoni del protestantesimo.

Egli ricavò il Book of Common Prayer proprio dal rito di Sarum.

Le liturgie furono riviste in chiave anti-sacramentale e l’inglese rimpiazzò il latino come lingua liturgica.

Oggi, il rito di Sarum è usato in una parte della Chiesa anglicana, quella che è chiamata “Chiesa alta”, nella Chiesa cattolica e in certe Chiese ortodosse di rito occidentale.

Dunque, un rito così antico va tutelato e difeso, poiché attinge dalla tradizione romana e da quella celtica.

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