Il crocevia tosco-romagnolo

crocevia

La zona dell’Appennino tosco-romagnolo è un vero crocevia tra Pianura Padana e Italia centrale e tra Emilia-Romagna, Toscana, Marche e Umbro.

Vi invito a dare un’occhiata alla pagina Facebook “Linea Gotica-Nicola Andrucci“, una pagina Facebook gestita da Nicola Andrucci, nella quale si raccontano le storie della Romagna toscana e non solo.

Come ho scritto prima, quella terra è un crocevia.

Fino al 1923, la maggioranza della Romagna toscana faceva parte della Toscana, Provincia di Firenze.

Nel 1923, Benito Mussolini decise di fare spostare il confine tosco-romagnolo a sud, facendo passare i Comuni del circondario di Rocca San Casciano dalla Provincia di Firenze a quella di Forlì-Cesena, dalla Toscana all’Emilia-Romagna.

Al contrario, i Comuni della Romagna-toscana che facevano parte del Circondario di Firenze rimasero alla Toscana.

Ancora oggi, i Comuni di Marradi, Palazzuolo sul Senio e Firenzuola (i Comuni che facevano parte del Circondario di Firenze) fanno parte della Toscana.

Comunque, quella zona resta un crocevia.

Basta vedere le cittadine come San Piero in Bagno, le quali ricordano le cittadine toscane.

Provate a sentire il dialetto, il quale è romagnolo ma risente delle influenze toscane e dell’Italia centrale.

Quella zona è un crocevia anche per ciò che riguarda le vie di comunicazione.

L’ho anche scritto sul mio libro intitolato “La Via del Tevere“.

La SS 3 bis “Tiberina” passa per quella zona.

Dopo essersi snodata lungo la valle del fiume Savio, risalendo quest’ultimo, la strada tocca il centro di Sarsina, paese che diede i natali al commediografo latino Tito Maccio Plauto.

Dopo avere attraversato il Comune di Bagno di Romagna, la strada passa sotto il centro abitato di Verghereto (Vergareto in toscano) e da lì oltrepassa l’attuale confine tosco-romagnolo, giungendo in territorio toscano, nella Provincia di Arezzo.

Lì ci si imbatte nel Comuni di Pieve Santo Stefano e di Sansepolcro.

Quest’ultimo ha un nome che rievoca la Crociate e la devozione al Santo Sepolcro di Gerusalemme.

Scendendo ancora più giù, si entra in Umbria, lambendo anche quei territori che furono dei Montefeltro e degli Sforza, oggi territori delle Marche.

Si arriva a Perugia e poi da lì si può andare a Terni e a Roma.

La strada si sviluppa lungo il percorso del fiume Tevere, quel fiume le cui sorgenti si trovavano in Toscana fino al 1923.

Le genti di quei posti hanno tante storie da raccontare.

Basta stare ad ascoltare.

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