Il mantovano (non) è lombardo

mantovano

Il dialetto mantovano non è lombardo, sebbene la Provincia di Mantova faccia parte a tutti gli effetti della Lombardia.

Infatti, il dialetto mantovano è da considerarsi emiliano, esattamente come le parlate dell’Oltrepò Pavese.

In quest’ultimo si parla anche ligure.

Il dialetto mantovano è un dialetto gallo-italico.

Fanno parte di questa famiglia quasi tutti i dialetti del nord dell’Italia, ad eccezione delle parlate venete e di quel non di area italiana, come il francese della Val d’Aosta, il ladino dell’Alto Adige e del Friuli, l’occitano di certe zone del Piemonte e il tedesco dell’Alto Adige.

Tuttavia, il dialetto parlato in Provincia di Mantova, ad eccezione della zona più a nord che ha una parlata afferente al bresciano, è di matrice emiliana.

Nella Provincia di Mantova vi sono tre zone linguistiche: l’Alto Mantovano, il Medio Mantovano e il Basso Mantovano.

Se nell’Alto Mantovano si parla ancora lombardo, da Goito in giù si inizia a parlare emiliano.

Nella città di Mantova e nella zona centrale della Provincia di Mantova, come a Roncoferraro, si parla un dialetto emiliano con alcune peculiarità che lo rendono ancora vicino al lombardo.

Tuttavia, la parlata è emiliana.

Io stesso, mi trovo di più a parlare con un parmense, un reggiano, un modenese, un ferrarese o un bolognese che con un bresciano, un bergamasco o un milanese, senza avere nulla contro bresciani, bergamaschi e milanesi.

La mia amica Eleonora è lunigianese, anche se risiede a Spilamberto, in Provincia di Modena.

Anche in Lunigiana, regione storica oggi divisa tra Toscana e Liguria, si parla un dialetto di tipo emiliano.

Ebbene, come parlata, io mi trovo parlare con Eleonora più di quanto non mi trovi con un milanese, un bergamasco o un bresciano.

Le parlate sono simili mentre una parlata come quella bresciana è per me qualcosa di distante.

Scendendo ancora più giù, a sud-ovest, nella zona di Viadana, si parla un dialetto emiliano simile al parmense.

Tale dialetto è parlato anche nella continua area cremonese di Casalmaggiore.

Al di là del Po, invece, si parla un dialetto puramente emiliano.

Ogni elemento lombardo scompare.

Del resto, anche la stessa cartina qui sopra lo dimostra.

Come mai nel territorio della Provincia di Mantova si parla emiliano?

Probabilmente, il dialetto mantovano subì delle forti influenze dalle parlate degli antichi Liguri (che facevano transumanza in queste zone) e degli Etruschi.

Ricordo che il Parco Archeologico del Forcello, in territorio comunale di Bagnolo San Vito, era un antico insediamento etrusco.

Gli Etruschi ebbero larghi possedimenti anche in Emilia.

Inoltre, Mantova fu anche sotto il dominio di Matilde di Canossa (1046-1115).

Poi, arrivarono i Bonacolsi (che furono originari della zona di Villa Garibaldi di Roncoferraro) e i Gonzaga.

Questi ultimi erano originari di Gonzaga, vicino al confine con l’Emilia.

Dunque, Mantova e provincia ebbero una storia autonoma rispetto al resto della Lombardia e ciò si riflette anche nel dialetto.

Ancora oggi, il mantovano non è percepito come lombardo in senso stretto e ciò si vede.

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