La Pasqua degli Anglosassoni

Pasqua

In lingua inglese, la festività di Pasqua è chiamata Easter e ha tale nome ha una radice legata agli Anglosassoni.

Come riporta il sito del British Insitute of Rome, il termine “Easter” è di derivazione anglosassone ed è legato ai culti precristiani degli Angli, dei Sassoni e degli Juti, popolazioni che invasero la Britannia post-romana nel V secolo DC.

Tale termine indicava l’equinozio di primavera.

Esso derivava dal nome della dea pagana Eostre.

La cristianità presente fino ad allora fu spazzata via.

Solo con l’arrivo di Sant’Agostino, monaco benedettino mandato in Britannia da Papa Gregorio Magno I e operante tra il VI e il VII secolo, quelle popolazioni germaniche e pagane furono cristianizzate.

Così, gli Angli, i Sassoni e gli Juti iniziarono a festeggiare la Pasqua.

I culti idolatri furono sostituiti da quelli cristiani e (pur rimanendo) molti usi furono adattati alla nuova religione.

Quindi, il termine anglosassone “Easter” rimase ma il suo significato cambiò.

Infatti, esso iniziò a riferirsi alla Pasqua, il giorno della resurrezione di nostro Signore anziché riferirsi ai culti idolatri precedenti.

La divinità pagana Eostre era rappresentata da un coniglio o da una lepre.

Da ciò nacque l’uso anglosassone del coniglietto pasquale.

Anche l’uso di regalare uova di cioccolato ha origini pagane.

Infatti, gli antichi Anglosassoni (Angli, Sassoni e Juti) credevano che regalare uova portasse bene.

Quindi, le tradizioni pagane furono cristianizzate.

Nostro Signore si può esprimere in vari modi e tale storia rappresenta un esempio di ciò.

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