La resistenza irlandese

Se in Cornovaglia la resistenza fu piegata nel 1549, le cose andarono diversamente in Irlanda, isola che fu sotto il dominio inglese fino al 1922.

Nel 1171, l’Irlanda fu legata all’Inghilterra da re Enrico II Plantageneto.

Il dominio inglese fu avallato da Papa Adriano IV (1100-1° settembre 1159).

Il Papa in questione era un inglese che prima di salire sul soglio di Pietro (nel 1154) si chiamava Nicholas Breakspear.

Nel 1172, il Papa emise la bolla “Laudabiliter” con la quale avallò l’occupazione inglese dell’Irlanda.

Gli Irlandesi non accettarono ciò e fecero una forte resistenza.

La situazione peggiorò nel XVI secolo, con lo Scisma anglicano di re Enrico VIII.

Il re prese il controllo della Chiesa inglese e di quella irlandese.

Nel 1539, l’arcivescovo di Armagh George Cromer fu dichiarato deposto da Papa Paolo III.

La gerarchia episcopale irlandese si sdoppiò.

Ad ogni vescovo anglicano se ne contrappose uno cattolico.

Anche durante il regno della regina Maria I (che fu tra il 1553 e il 1558) la situazione irlandese non fu buona.

Infatti, nonostante la fede cattolica di Maria, l’anglicizzazione dell’Irlanda andò avanti.

Con l’avvento della regina Elisabetta I, il protestantesimo si impose e il cattolicesimo divenne un elemento unificante e simbolico degli Irlandesi.

La resistenza irlandese fu forte, nonostante le forti persecuzioni che ci furono.

Il XVII secolo fu travagliato per gli Irlandesi.

Nella Guerra Civile (1642-1651), gli Irlandesi si schierarono con re Carlo I Stuart.

Dopo che sconfisse il re (che fu decapitato il 30 gennaio 1649) e prese il potere, Oliver Cromwell fece pagare ciò agli Irlandesi tra il 1650 e il 1652.

Gli Irlandesi continuarono a resistere tra persecuzioni e stenti.

Nel 1829, i cattolici ottennero l’emancipazione.

Poterono professare di nuovo la loro fede in libertà.

Sempre nel XIX secolo, ci fu anche una carestia che portò molti irlandesi a emigrare negli Stati Uniti d’America.

Nel 1922, dopo un periodo travagliato, l’Irlanda tornò indipendente, ad eccezione delle sei contee dell’Ulster, l’Irlanda del Nord.

Questo scatenò una guerra civile tra i gruppi paramilitari protestanti dell’Irlanda del Nord.

Da una parte, ci furono gli unionisti protestanti ed anglicani e dall’altra ci fu l’IRA, il gruppo paramilitare cattolico che voleva riunire l’Ulster all’Irlanda.

Il conflitto si risolse nel 1998, con gli Accordi del Venerdì Santo.

Dunque, a differenza di ciò che accadde in Cornovaglia, la resistenza irlandese portò dei frutti.

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