La storia da leggere così com’è

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La storia deve essere letta così com’è, senza pregiudizi e senza interpretazioni ideologiche, poiché raccontare la storia non è fare propaganda.

La storia deve essere tenuta fuori dalla propaganda.

Mi è venuta in mente la storia del professor Ferruccio Spadini, nonno della professoressa Barbara, presidente dell’Associazione Culturale “Pensiero e Tradizione” di Mantova e direttrice de “La Civetta”, rivista della succitata associazione.

Il 13 febbraio di settantanove anni fa, il professor Spadini (nella foto) morì.

Una certa vulgata storiografica condannò personaggi come il professor Spadini, per la loro appartenenza alla Repubblica Sociale Italiana.

In seguito, il professor Spadini fu riabilitato e la sua memoria è oggi da tutelare.

Ora, faccio la mia riflessione.

Chi mi conosce bene sa che non ho simpatie fasciste.

Se fossi vissuto in quell’epoca, con ogni probabilità, sarei stato da ascrivere a quei partiti prefascisti, quei partiti monarchici, con qualche accento meridionalista.

Mi viene in mente Sidney Sonnino, il quale non era certamente un fascista.

Quindi, non ho nulla da spartire col fascismo.

Però, trovo sciocco, stupido e pericoloso un certo antifascismo che punta a censurare la storiografia.

Partendo dal caso prima citato: il professor Spadini operò nella Repubblica Sociale Italiana.

Questo non fece di lui un criminale a prescindere e non deve fare di lui una persona da ricordare come criminale.

Inoltre, se noi volessimo ragionare col metro di giudizio di certi personaggi ciechi e beceri, i Comuni della Romagna toscana che facevano parte del Circondario di Rocca San Casciano e che furono staccati dalla Toscana e aggregati all’Emilia-Romagna nel 1929 dovrebbero essere riaggregati alla Toscana.

Fu Mussolini a ridisegnare il confine tra la Romagna e la Toscana.

Se si volesse essere integralisti nell’antifascismo, i Comuni di Rocca San Casciano, Portico e San Benedetto, Tredozio, Premilcuore, Modigliana, Castrocaro Terme e Terre del Sole, Dovadola, Galeata, Santa Sofia, Bagno di Romagna e Verghereto e l’ex-Comune di Sorbano dovrebbero essere ridati alla Toscana.

Si dovrebbe buttare giù anche il monumento fatto sul Monte Fumaiolo, presso le sorgenti del Tevere.

Per la cronaca, il Monte Fumaiolo si trova nel territorio comunale di Verghereto.

Tutto ciò non fu fatto.

Evidentemente, si ritenne corretta quella sistemazione del confine tra Toscana e Romagna.

Serve un po’ di equilibrio.

La storia deve essere raccontata per ciò che è, a prescindere dalle simpatie politiche.

Ovviamente, i fatti criminosi debbono essere condannati.

Questo può valere per il fascismo, per il nazismo, per coloro che furono i carnefici nella questione delle marocchinate, per il comunismo e per altre situazioni gravi.

Penso anche al regno di re Enrico VIII in Inghilterra.

Il caso di re Enrico VIII può essere visto come emblematico.

Certamente, non tutti coloro che operavano nell’Inghilterra di re Enrico VIII furono come quest’ultimo.

Il sovrano in questione fu un pessimo re che seminò terrore e morte e che mandò l’Inghilterra vicino alla bancarotta.

Criminalizzare una persona per il fatto di avere fatto parte di un certo contesto non è certamente un modo corretto di raccontare la storia.

La storia è piena di sfumature.

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