Le vendette del III duca di Norfolk

vendette

Quando si pensa alle vendette non si può non pensare al III duca di Norfolk Thomas Howard (10 marzo 1473-25 agosto 1554).

Questa è una mia poesia che parla di lui:

IN MEMORIAM THOMAE NORFOLCENSIS DUCIS TERTII

Putiri sempri vosi…

etiam suttu Henricum regem…

iddu, Thomas Norfolcensis dux tertius,

et cuntru lu cardinali et lu ministru…

accussì iddu si mittìu…

et chiddi mali ci ficinu…

sed pì vindictam iddu vincìu.

IN MEMORIA DI TOMMASO DI NORFOLK TERZO DUCA

Poter sempre volle…

anco sotto Enrico re…

egli, Tommaso terzo duca di Norfolk,

e contro ‘l cardinal e ‘l ministro…

così egli si mise…

e quelli mal gli fénno…

ma per vendetta egli vinse.

Quando si parla del III duca di Norfolk Thomas Howard si parla di un personaggio che sopravvisse a sé stesso, anche grazie alle sue vendette.

Egli rappresentava la vecchia nobiltà inglese, quella nobiltà che fu preesistente all’arrivo dei Tudor.

I Tudor presero il potere nel 1485, con re Enrico VII.

Thomas divenne duca di Norfolk durante il regno di re Enrico VIII, nel 1524.

Ben presto, egli fu al centro di trame con le quali voleva fare accrescere il potere della sua famiglia.

Egli fu lo zio di Maria e Anna Bolena.

La prima fu amante del re.

La seconda, invece, fu colei per la quale il re perse la testa e arrivò a farsi annullare il matrimonio con Caterina d’Aragona senza il placet del Papa e a compiere lo scisma anglicano del 1534.

Il duca di Norfolk fu al centro di ciò, anche se lui rimase sempre cattolico.

In quanto nobile di vecchia data, il duca detestava sia il cardinale Thomas Wolsey che Thomas Cromwell.

Questi ultimi erano di umili origini ed Enrico diede a loro ampio potere, salvo poi farli cadere in disgrazia.

Ricordiamo ciò che accadde a Wolsey , il quale fu privato della carica di lord cancelliere nel 1529, per non essere riuscito a fare annullare il matrimonio tra Enrico e Caterina.

Anche Thomas Cromwell fece una brutta fine nel 1540, per la questione del matrimonio con Anna di Cleves.

In entrambi i casi, il duca agì per portare quei due personaggi alla caduta definitiva.

Certo, Wolsey morì per cause naturali ma fu accusato di praemunire.

Meno fortunato fu Cromwell, il quale fu decapitato.

Entrambi i personaggi si misero contro il duca.

L’ostilità con Cromwell si accentuò anche per le politiche religiose vicine al luteranesimo di quest’ultimo.

Quando ci fu l’occasione, però, il duca restituì ad entrambi i personaggi ogni torto con gli interessi.

Dopo la caduta di Cromwell, il duca divenne potente.

Mise nel letto del re un’altra sua nipote, Caterina (1523-13 febbraio 1542), e gliela fece sposare.

Purtroppo, il matrimonio finì male, con la decapitazione della sposa, per adulterio.

Anche molti esponenti della famiglia Howard caddero in disgrazia ma il duca rimase in sella.

Così, condusse l’assedio di Boulogne nel 1545.

Tuttavia, anche per il duca ci furono i problemi.

Nel 1546, egli fu arrestato con suo figlio, il conte di Surrey Henry (1517-19 gennaio 1547), per tradimento.

Entrambi furono condannati a morte ma Henry finì sul patibolo il 19 gennaio 1547.

Il padre, invece, si salvò per la morte del re, la quale avvenne il 28 gennaio dello stesso anno.

Così, la pena fu commutata in reclusione.

Rimase in carcere per tutto il regno di re Edoardo VI.

Nel 1553, dopo la morte di re Edoardo VI e il mancato regno di lady Jane Grey, divenne regina la figlia di primo letto di re Enrico VIII, Maria (18 febbraio 1516-17 novembre 1553).

Cattolica, la nuova regina rilasciò il duca e gli ridiede il ducato.

Il duca morì nel 1554 e fu sepolto nella chiesa di San Michele a Framlingham.

La sua tomba è ancora oggi ben conservata.

La sua politica (con le sue vendette) ebbe successo.

Infatti, egli preparò il terreno per la divisione tra la sua famiglia, che rimase cattolica, dalla nuova linea reale protestante della regina Elisabetta I.

Ancora oggi, i suoi discendenti sono duchi di Norfolk e della sua famiglia possiamo ricordare personaggi come San Filippo Howard (28 giugno 1557-19 ottobre 1595), suo bisnipote e martire della Chiesa cattolica.

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