Polidoro Virgili, una riflessione

Polidoro Virgili

Ho appena pubblicato in versione in cartacea il mio ebook intitolato “Confessioni postume di Polidoro Virgili”.

Grande umanista di Urbino nato nel 1470, Polidoro Virgili visse per lungo tempo in Inghilterra e acquisì anche la cittadinanza inglese.

Egli fu coinvolto in prima linea nelle vicende del cardinale viterbese Adriano Castellesi, il quale fu vescovo di Hereford dal 1502 al 1504 e amministratore apostolico della Diocesi di Bath e Wells dal 1504 al 1518.

Scrisse la sua opera intitolata “Historia Anglica” e la dedicò a re Enrico VIII.

Quando ci fu la questione del matrimonio del sovrano con Caterina d’Aragona, Polidoro Virgili si schierò col re.

Egli sostenne anche l’Atto di Supremazia del 1534.

Fu attivo anche quando fu annullato il matrimonio tra re Enrico VIII e Anna di Clèves nel 1540.

Fatto salvo un breve periodo italiano nel 1538, l’umanista rimase in Inghilterra fino al 1551.

Nel 1551, all’avvento del protestantesimo in Inghilterra, Virgili tornò definitivamente in Italia, nella sua Urbino.

Già cagionevole di salute, l’umanista morì nella sua città nell’aprile 1555.

Ora, parlo del mio libro.

Io ho immaginato di essere Polidoro Virgili e di scrivere delle confessioni e che queste confessioni siano state pubblicate dopo la mia morte.

Ho immaginato di scrivere della vita dell’umanista come se fossi stato veramente nei suoi panni.

Ho scritto dei travagli interiori che quell’uomo avrebbe potuto avere.

Egli firmò l’Atto di Supremazia ma non accettò le riforme protestanti del regno di re Edoardo e piuttosto che vivere come un apostata preferì tornare in Italia, la sua terra natia.

Sperando di avere fatto cosa gradita, auguro buona lettura a chi sceglierà di comprare il mio libro.

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