Re Alfredo il Grande e la storia della torta

Ancora oggi, uno dei personaggi più importanti della storia inglese è re Alfredo il Grande (848 o 849-26 ottobre 849).

Re Alfredo il Grande fu re di Wessex.

Infatti, la Britannia di allora in mano agli Anglosassoni ed era governata da sette re.

Ciascuno di questi sovrani governava un regno.

I reami anglosassoni di Britannia furono il Regno di Essex, quello di Wessex, quello di Sussex, quello dell’Anglia Orientale, quello della Mercia, quello del Kent e quello di Northumbria.

Questa fu l’Eptarchia anglosassone, la quale terminò nel X secolo, quando i sette reami si unirono in quel regno che oggi conosciamo come Inghilterra.

Re Alfredo fu un ottimo sovrano che seppe governare con saggezza.

Cristiano, egli servì la Chiesa, tanto da meritarsi la canonizzazione dopo la sua morte, la quale avvenne a causa delle complicazioni del morbo di Crohn.

Purtroppo, la malattia di Crohn può favorire l’insorgere di altri mali, come il cancro al colon.

Dunque, stando alle cronache, la morte di re Alfredo fu dolorosissima.

Comunque, su questo monarca nacquero molte leggende.

Una di queste è la leggenda della torta.

Quando il re dovette fuggire a Somerset Levels, durante una battaglia che ci fu nell’878, si rifugiò nella casa di una contadina.

Ignara della sua identità, lo accolse.

Ella stava preparando dei dolci.

Ad un certo punto, la contadina dovette assentarsi e chiese al suo ospite di dare un’occhiata per fare in modo che la torta non bruciasse.

Re Alfredo il Grande, però, fu assorto nei suoi pensieri, visti i grattacapi nel suo regno, e così lasciò bruciare la torta.

Tornata a casa, la contadina vide il disastro e si arrabbiò col re.

Non esistono prove della veridicità di tale leggenda, la quale si trasmise oralmente.

La prima volta che la leggenda fu riportata su testi scritti avvenne circa un secolo dopo la morte di Alfredo.

Questa leggenda ricorda ancora oggi l’umanità di quel re, il cui luogo di sepoltura, il monastero di Hyde, fu profanato nel 1538, per volere del ben noto re Enrico VIII, un re che non fu certamente umano come il suo predecessore.

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