Una cristianità inglese del XVI secolo confusa

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Scena presa dalla serie TV “The Tudors

La Rivolta del Prayer Book che scoppiò in Cornovaglia nel 1549 fu il sintomo di uno stato confusionale della cristianità inglese nel XVI secolo.

Re Enrico VIII oltraggiò la cristianità con lo Scisma anglicana del 1534.

Dopo avere implementato lo scisma, il re non ebbe una politica religiosa coerente.

In un primo tempo sembrava che si stesse avvicinando al protestantesimo e poi tornò ai dogmi cattolici, arrivando a stringere un Rosario in punto di morte.

Voleva giungere all’uniformità religiosa dell’Inghilterra e invece creò conflittualità.

Nelle città si diffusero le idee protestanti mentre nelle campagne e (in particolare nel nord) la popolazione rimase saldamente cattolica.

Ci furono delle rivolte.

Penso al famoso Pellegrinaggio di Grazia, una rivolta religiosa e politica che scoppiò tra il 1536 e il 1537.

Re Enrico VIII non voleva portare l’Inghilterra al protestantesimo ma per i suoi scopi personali si appoggiò ai protestanti (come Thomas Cromwell e l’arcivescovo Thomas Cranmer) e (malgrado le sue reali intenzioni) sdoganò quella dottrina.

Quando si accorse della diffusione delle idee luterane e calviniste fu tardi.

Mise in piedi un regime di terrore.

L’ho anche scritto nel mio libro intitolato “Il totalitarismo inglese del XVI secolo”.

Il boia doveva fare gli straordinari e la gente era informata di ogni sentenza di morte che veniva eseguita.

I cattolici fedeli al Papa erano decapitati o impiccati, sventrati e squartati come traditori mentre i protestanti finivano al rogo come eretici.

Questo non risolse il problema.

Anzi, lo aggravò.

Accanto ad una questione religiosa ve n’era anche una politica ed economica.

Il re dava segnali di declino fisico e di instabilità psichica, l’erede al trono, il futuro re Edoardo VI, era un bambino, dunque una persona incapace, le altre due figlie del re, Maria ed Elisabetta, furono dichiarate eredi in caso di morte prematura di Edoardo.

A ciò, si unirono i conflitti con la Francia del 1545.

Re Enrico VIII aveva le mani bucate.

Alla sua morte, l’Inghilterra era sull’orlo della bancarotta.

Le tensioni religiose continuarono anche dopo la sua morte, col protestantesimo imposto sotto re Edoardo VI, col tentativo di restaurazione cattolica della regina Maria I e con la nuova svolta protestante della regina Elisabetta I.

Dovettero passare due secoli, prima di giungere ad una normalizzazione.

Re Giacomo II Stuart, l’ultimo re cattolico, fu deposto nel 1688 e nel 1701 si esclusero i cattolici dalla successione al trono.

Ciò determinò la vittoria definitiva dell’anglicanesimo ma col passare del tempo ci furono forme di tolleranza nei confronti del cattolicesimo.

Nel 1829, i cattolici inglesi recuperarono i loro diritti civili e i conflitti del passato furono solo un brutto ricordo.

Forse, è bene ricordare quella scia di morte che ci fu nel passato, perché oggi certi episodi non si ripetano.

Oggi, non ci sono più quei conflitti religiosi che ci furono nel XVI secolo ma oggi vi è un’ostilità verso la religione anche a causa di un certo atteggiamento “aperturista” delle Chiese attuali.

Insomma, i “tolleranti” stanno diventando i primi intolleranti.

A buon intenditor…non vanno altre parole.

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