Una vacca fiamminga…e un re impotente

Re Enrico VIII definì la sua quarta moglie Anna di Cleves una vacca fiamminga. Il termine esatto fu “giovenca fiamminga” ma la sostanza non cambiò.

Figlia del duca Giovanni III di Kleve e della di lui moglie, la duchessa Maria di  Jülich-Berg, Anna (28 giugno 1515-16 luglio 1557) sposò re Enrico VIII d’Inghilterra il 6 gennaio 1540.

Questa è la poesia a lei dedicata:

FLANDRENSIS IUVENCA

Anglorum reginam…certu…

quannu rossu divintau…cum duluri…

Henricus rex…et cum li chiaghi…

Clevensis Anna, ca cum iddu si maritau

pì Cromwellis vuliri, facta fu…

sed a lu suvranu nun ci piacìu…

et Flandrensis iuvencam iddu chiamau…

et cum lu ministru matrimonium finìu.

LA GIOVENCA FIAMMINGA

De gli Inglesi regina…certo…

quando grosso diventò…con dolor…

Enrico re…e con le piaghe…

Anna di Clèves, che con egli si maritò…

per di Cromwell voler, fatta fu…

ma al sovrano non piacque…

e fiamminga giovenca ella chiamò…

e col ministro ‘l matrimonio finì.

Il matrimonio tra re Enrico VIII e Anna fu voluto dal ministro e conte di Essex Thomas Cromwell.

Questi voleva spingere l’Inghilterra in un’alleanza coi principi protestanti tedeschi contro l’imperatore del Sacro Romano Impero Carlo V.

Il duca Giovanni III era un buon partito, in quanto sostenitore della Lega di Smalcalda contro l’imperatore.

Inoltre, Anna era luterana e questo avrebbe favorito il protestantesimo in Inghilterra.

Oltre a ciò, Cromwell sarebbe diventato più potente contro il duca di Norfolk e i nobili.

La terza moglie di re Enrico VIII, Jane Seymour, morì nel 1537, dopo aver dato alla luce il futuro re Edoardo VI.

Re Enrico VIII era depresso e perciò una nuova moglie avrebbe potuto rianimarlo.

Così, Cromwell prese la palla al balzo e propiziò le nozze tra Enrico e Anna.

Tuttavia, Enrico non vide la futura sposa di persona.

Vide solo un ritratto eseguito dal pittore di corte Hans Holbein.

Il re vide la sposa solo a giochi fatti, quando da Kleve ella giunse a Rochester il 1° gennaio 1540.

Il sovrano giunse a Rochester travestito.

Quando la vide, egli rimase disgustato.

Inoltre, non conosceva l’inglese, né il latino, e non aveva la cultura delle mogli precedenti, come Caterina d’Aragona e Anna Bolena.

Tuttavia, la sposò.

Il re non si sentiva attratto dalla sposa e, addirittura, arrivò a mettere in dubbio la di lei verginità.

La definì una “giovenca fiamminga”.

Certo, dare della vacca ad una donna non è il massimo.

Il matrimonio fu annullato il 9 luglio 1540.

Questo fece cadere Thomas Cromwell in disgrazia.

Il ministro perse la fiducia del re e il duca di Norfolk ne approfittò.

Così, Cromwell fu arrestato per tradimento e decapitato.

Tuttavia, dopo l’annullamento delle nozze, il rapporto tra Enrico e Anna rimase cordiale.

Anna rimase in Inghilterra col titolo di “Amatissima Sorella del Re” ed ebbe le proprietà di Richmond Palace e del castello di Hever.

Ebbe anche il diritto di avere un appartamento in ciascun palazzo reale.

Uno dei problemi del matrimonio col re fu il fatto che quest’ultimo non avesse consumato le nozze e si diffuse una voce che ripotò di una sua impotenza.

La stessa Anna Bolena diffuse tale voce nelle sue confidenze, firmando la sua condanna a morte.

Il re, dal canto suo, cercò di smentire tale voce facendo dire al suo archiatra che egli aveva ancora delle polluzioni notturne.

Fece fare ciò con una certa veemenza, il che mise dei sospetti ancora più forti.

Forse, il re fu veramente impotente.

Nel 1540, egli era obeso e aveva le gambe piagate.

Soffriva anche di stipsi e forse anche di diabete.

Probabilmente, come ho riportato anche nel libro intitolato “Il tiranno Enrico“, il monarca potrebbe avere avuto la sindrome di McLeod, cosa che oggi potrebbe spiegare suo comportamento antisociale.

Comunque, egli diede la colpa della non consumazione delle nozze alla sempliciotta Anna ma probabilmente la colpa era sua.

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